Le origini illiriche, l’emigrazione dalla regione Pannonia (corrispondente all’incirca all’attuale Ungheria), ma anche la leggenda che vede il suo capostipite in Antenore, l’eroe troiano che avrebbe fondato la città di Padova nell’XII secolo a.C.: ha un inizio lontano la storia dei Veneti, sbarcati stanzialmente circa tre mila anni fa sulle coste dell’Alto Adriatico. L’agricoltura e il commercio diventarono ben presto le attività economiche principali della popolazione che impararono a svilupparle oltre gli stretti confini del proprio territorio. Una natura dunque votata agli scambi, al commercio fin da sempre, quella dei Veneti e del Veneto; il dominio romano, poi, ha fatto il resto trasformando quelle terre in un’area strategica per i collegamenti di confine via terra e via acqua. Trascorsa l’età barbarica che ha decretato la fine dell’Impero Romano, passata l’era carolingia, all’alba dell’anno 1000 d.C. Venezia si configura già con una propria autonomia statuale e amministrativa (la figura del Doge era stata istituita già nel 742 d.C.); la Repubblica Serenissima ha esercitato per tutta la prima parte del Medioevo una incontrastata egemonia economica sul fronte commerciale attraverso la rotta adriatico-mediterranea. Venezia rappresenta l’anello di congiunzione fra l’Oriente e l’Occidente. La conquista dell’entroterra arriva in un momento successivo, intorno al XV secolo, dopo la celebre battaglia di Lepanto contro i Turchi. Il declino della Repubblica Serenissima comincia nel XVII secolo e giunge all’epilogo finale con Napoleone Bonaparte che nel 1797 la cede all’impero austriaco con il Trattato di Campoformio. I fatti successivi, quelli che si snodano nella prima metà dell’Ottocento, porteranno all’annessione del Veneto al neonato Regno d’Italia. Ed è storia dello Stato italiano.
Tre mila anni di storia
Ultima modifica: 8 Aprile 2021