Infrastrutture in Veneto: il futuro della logistica tra avanzamento delle 8 priorità urgenti e nuovi equilibri intermodali. Presentata la terza edizione del “Libro Bianco”

Il sistema economico del Veneto ha fatto il punto sui risultati della terza edizione del Programma Infrastrutture, promosso da Unioncamere italiana attraverso il Fondo di Perequazione 2023-2024. Con oltre 80 miliardi di euro di export – pari a più del 40% del PIL regionale – il Veneto si conferma il cuore pulsante dell’economia italiana, terza regione del Paese per valore delle esportazioni e piattaforma logistica naturale per l’Europa. La sua posizione strategica, all’incrocio di tre corridoi della rete transeuropea dei trasporti (TEN-T), rende decisivo investire su collegamenti più moderni, sostenibili e intermodali: dalla Galleria di Base del Brennero alle grandi direttrici stradali e ferroviarie, dagli interporti ai porti e agli aeroporti.

È in questa prospettiva che il Programma Infrastrutture, attraverso il monitoraggio del Libro Bianco sulle priorità infrastrutturali del Veneto, ha consentito di misurare i progressi compiuti, evidenziare le criticità ancora aperte e indicare nuove opportunità di sviluppo condivise con Regione, gestori tecnici e associazioni di categoria.

Questi temi sono stati al centro di “Veneto Connesso: accessibilità ai corridoi europei e strategie per la logistica del futuro”, l’evento conclusivo del Programma Infrastrutture ospitato oggi a Padova presso Le Village by Crédit Agricole e organizzato da Unioncamere del Veneto con il supporto tecnico di Uniontrasporti.

“Negli ultimi anni il sistema camerale ha visto un’evoluzione del proprio ruolo, da “soggetto investitore” a “soggetto facilitatore” – ha sottolineato in apertura il Presidente di Unioncamere del Veneto Antonio Santocono attore strategico dello sviluppo economico, capace di interpretare le esigenze concrete delle imprese e di tradurle in proposte operative e progettuali. In un contesto economico sempre più competitivo e sfidante, il nostro sistema camerale ha saputo superare una logica frammentata adottando una visione d’insieme che parte dal locale, passa per il regionale, e guarda oltre i confini regionali. Questo evento non è solo una celebrazione dei risultati, ma un momento per definire i prossimi passi. Non è un traguardo, ma una tappa del nostro percorso, per continuare a lavorare insieme per un Veneto più connesso, efficiente e competitivo. Perché Veneto connesso significa un territorio che cresce, che dialoga con l’Europa e che guarda al futuro con fiducia”.

Antonello Fontanili, Direttore di Uniontrasporti: «Il futuro della logistica in Veneto si gioca su tre direttrici: completare il corridoio del Brennero, accelerare l’innovazione e puntare con decisione sulla sostenibilità. L’avanzamento della Galleria di Base, con l’inaugurazione del cunicolo esplorativo, è un segnale concreto che rafforza il legame del nostro Paese con l’Europa. Allo stesso tempo, il piano per l’A22 guarda ai prossimi cinquant’anni e disegna un’autostrada più moderna, sicura e verde, con tecnologie digitali, energia rinnovabile e soluzioni per ridurre l’impatto ambientale. Infine, gli interporti – a partire da quello di Verona – stanno diventando nodi sempre più cruciali per spostare quote crescenti di traffico dalla strada alla ferrovia. Sono tutti tasselli che dimostrano come il Veneto abbia le carte in regola per essere un hub logistico europeo di riferimento. Il Programma Infrastrutture si conferma uno strumento prezioso perché unisce analisi, ascolto e visione strategica: è da qui che nascono le priorità condivise e le prospettive per il futuro, rafforzando l’intermodalità, sostenendo la competitività delle imprese e accompagnando il Veneto verso una logistica sempre più sostenibile ed europea».

“Il Veneto si trova oggi in una fase decisiva per rafforzare il proprio ruolo di piattaforma logistica europea – ha dichiarato la Vicepresidente della Regione del Veneto e Assessore alle Infrastrutture e Trasporti, Elisa De Berti – Il lavoro portato avanti con gli attori del territorio dimostra che attraverso una visione condivisa possiamo affrontare le sfide che ci attendono: completare i grandi assi ferroviari e autostradali, investire nella sostenibilità e favorire l’intermodalità. Ogni anno il sistema logistico veneto, secondo i dati 2024, muove nel complesso 1,65 milioni di TEU. Gli aeroporti di Venezia, Verona e Treviso gestiscono circa 18,4 milioni di passeggeri e oltre 62 mila tonnellate di merci, mentre i porti di Venezia e Chioggia oltre 600.000 passeggeri. A sostenere il sistema è una rete infrastrutturale imponente: 1.850 km di ferrovie, 10.000 km di strade, 600 km di autostrade e 500 km di vie navigabili, metà delle quali integrate nella rete europea TEN-T. Il ruolo della Regione è quello di fare sintesi e di tradurre in scelte concrete le esigenze del territorio. Un plauso va a iniziative come quella di Unioncamere che sanno raccogliere e valorizzare le priorità infrastrutturali e logistiche indicate dal mondo economico. Sta poi alla Regione stabilire le priorità e costruire una visione condivisa con l’obiettivo di rendere il Veneto sempre più competitivo, sicuro e connesso”.

II Libro Bianco delle Priorità Infrastrutturali del Veneto

Il Libro Bianco sulle priorità infrastrutturali del Veneto, giunto alla terza edizione, è il fil rouge del Programma Infrastrutture attraverso il monitoraggio dello stato di avanzamento delle priorità ritenute più urgenti dal sistema economico.

È una chiave di lettura del territorio dal punto di vista produttivo, costruita grazie ad un ampio lavoro di ascolto, analisi e confronto con imprese e associazioni di categoria. Rappresenta una visione condivisa che punta a promuovere la coesione territoriale come fattore di crescita sostenibile.

ll Libro Bianco è anche frutto di un dialogo costante con la Regione del Veneto e con gli stakeholder territoriali, a conferma di un percorso che unisce il sistema camerale e le istituzioni regionali nell’individuare le priorità infrastrutturali e le linee di sviluppo condivise.

Elemento innovativo di questa terza edizione è stato un affondo su tre priorità selezionate dal sistema camerale, realizzato mediante incontri tecnico-operativi con i gestori e gli stakeholder territoriali. Infatti, l’aggiornamento del Libro Bianco è stato costruito anche attraverso il confronto con i gestori delle infrastrutture – BBT, RFI, Anas, Autobrennero, Interbrennero, Consorzio ZAI, Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Settentrionale, SAVE – con le associazioni di categoria, le organizzazioni imprenditoriali del settore trasporti e logistica. e valorizzando le sinergie con i territori di Trento e Bolzano. Un lavoro corale che ha permesso di tradurre le esigenze delle imprese in priorità condivise.

Il monitoraggio evidenzia progressi significativi in alcune aree, come la Galleria di Base del Brennero, con una previsione di operatività per il 2032. Permangono alcune sfide a sud del Brennero, che si concentrano sul nodo di Verona. Qui sono in corso interventi per il potenziamento della linea ferroviaria Fortezza–Verona che, grazie al commissariamento, procede per lotti prioritari, e per l’adeguamento dell’Autostrada A22, su cui prosegue la manutenzione ordinaria, mentre si attende la decisione della Corte di Giustizia UE sul rinnovo della concessione. Resta in sospeso anche il progetto di prolungamento verso nord dell’Autostrada A31 Valdastico.

Le prospettive di realizzazione sono strettamente legate alla capacità di superare le criticità storiche e di trovare un equilibrio tra esigenze di sviluppo economico e tutela ambientale. Segnali positivi si evidenziano per: il completamento della variante alla SR10, con progettazione definitiva approvata e i primi due stralci già finanziati; per la Romea, grazie ai recenti studi realizzati da Anas,su impulso di Regione del Veneto; e per la variante alla SS12 che andrà a migliorare l’accessibilità sud del nodo urbano di Verona, con previsione di avvio dei cantieri a luglio 2026. Procedono, anche grazie alle risorse del PNRR, i lavori che riguardano il collegamento ferroviario all’aeroporto di Venezia e l’efficientamento dei porti di Venezia e Chioggia, elementi centrali della rete TEN-T e nello sviluppo della ZLS.

Il Veneto si conferma hub logistico europeo grazie alla confluenza di tre corridoi TEN-T e a una rete intermodale avanzata.

La sfida per il 2030 è spostare il 30% del traffico merci su ferrovia per le tratte superiori ai 300 km: un obiettivo europeo che il Veneto è pronto a cogliere.

Il documento sottolinea la necessità di una spinta politica capace di accelerare l’attuazione delle opere e di valorizzare la complementarità tra progetti, soprattutto sulle direttrici di interesse sovraregionale.

L’accessibilità ai mercati europei

Lo studio di approfondimento, realizzato da Uniontrasporti e Meta srl per Unioncamere del Veneto, delinea i livelli di accessibilità dei sistemi economici locali del Veneto ai corridoi TEN-T mettendo in relazione i dati statistici sul commercio internazionale delle singole Province con la funzionalità del sistema infrastrutturale terrestre attraverso il modello di trasporto multimodale i-TraM (italian Transport Model). Le analisi mettono in evidenza il ruolo centrale del Corridoio Mediterraneo (direttrice Est-Ovest), costituito dall’autostrada A4 e dalla linea ferroviaria Milano–Verona–Venezia–Trieste. È oggi il principale asse di riferimento per le province venete nella commercializzazione di materie prime, semilavorati e prodotti finiti, sia a livello nazionale che internazionale.

Lo stesso Corridoio alimenta l’asse del Brennero, di riferimento per gli scambi verso la Germania e il Nord Europa.

La diversa accessibilità ai corridoi europei riflette, da un lato, i diversi livelli di apertura delle economie provinciali ai mercati esteri, e dall’altro i costi di accesso ai mercati attraverso le principali direttrici.

La sfida è integrare queste infrastrutture in una strategia di lungo periodo che rafforzi l’intermodalità, riduca la dipendenza dal trasporto su gomma e migliori la sostenibilità ambientale, valorizzando il ruolo degli interporti.

La tavola rotonda: «Il ruolo dei nodi di trasporto del Veneto nello sviluppo logistico nazionale ed europeo»

L’evento si è concluso con una tavola rotonda che ha visto protagonisti gli attori chiave del sistema logistico, rappresentanti delle istituzioni, delle imprese e delle infrastrutture: un punto di vista concreto sulle prospettive di sviluppo di questa regione anche alla luce della strategia integrata promossa dalla Regione del Veneto attraverso il «Patto per lo Sviluppo del Sistema Logistico Veneto».

La vera forza risiede nella ricerca di un’integrazione tra le varie infrastrutture come anelli fondamentali di un’unica catena logistica integrata.

Tra gli interventi si sono succeduti Luciano Greco Presidente Interporto di Padova, che ha sottolineato come“per il futuro bisognerà lavorare di più sulla rimozione dei colli di bottiglia locali per rendere fruibili i corridoi internazionali per il sistema delle imprese venete”, Paolo Menegazzo Responsabile Area Pianificazione strategica e trasportistica-AdSP del Mare Adriatico Settentrionale, Marco d’Elia Direttore Area Infrastrutture e Trasporti Regione del Veneto, Massimo Mariotti Consigliere del Consorzio ZAI che ha dichiarato: “L’Interporto Quadrante Europa di Verona si conferma anche per il quinquennio 2025-2030 secondo in Europa e primo in Italia nella classifica dei Freight Villages redatta dalla Deutsche GVZ-Gesellschaft: un risultato che premia la qualità e la continuità del nostro lavoro e rafforza il ruolo di Verona come snodo logistico di riferimento internazionale. Nel 2024 abbiamo movimentato 14.574 treni, superando i 7,5 milioni di tonnellate di merce e confermando la capacità del Quadrante Europa di attrarre traffici intermodali lungo i corridoi Scandinavo-Mediterraneo e Mediterraneo. Siamo impegnati a rendere la logistica sempre più sostenibile – con oltre 500mila tonnellate di CO₂ evitate solo nel 2023 – e sempre più digitale, grazie a un piano di trasformazione da 2,26 milioni di euro che porterà entro il 2026 una rete in fibra ottica a 100 Gbps, gate intelligenti e connessione diretta con il Portale della Logistica Nazionale”.

Monica Scarpa Amministratore Delegato del Gruppo SAVE ha affermato: “Come emerge dall’incontro odierno, l’efficienza di una rete intermodale di trasporti passa necessariamente da un coordinamento sovraregionale e da un dialogo sovranazionale-. Il Polo del Nord Est, che comprende gli aeroporti di Venezia, Treviso, Verona e, per l’attività specificamente cargo, Brescia, è un attore fondamentale sia in termini di mobilità di passeggeri turistici e business, che per il trasporto di merci su destinazioni di medio e lungo raggio.

Il sistema nel suo complesso si relaziona agli altri attori della mobilità regionale, dal trasporto marittimo, a quello ferroviario a quello su strada, con progetti concreti, quale il collegamento ferroviario con l’aeroporto di Venezia in fase di realizzazione, e altri più futuribili come quello della mobilità aerea avanzata con droni”.

Leopoldo Destro, Delegato del Presidente di Confindustria per i Trasporti, la Logistica e l’Industria del Turismo ha affermato: “La logistica è un pilastro della competitività industriale italiana. Con un valore di oltre 156mld di euro, pari al 9% del PIL nazionale, e oltre 1,4mln di addetti, è un’infrastruttura immateriale fondamentale della modernità: connette imprese, mercati, territori e filiere, assicurando la coesione del sistema produttivo e contribuendo in maniera decisiva alla sua efficienza e resilienza. Oggi serve una forte integrazione tra manifattura e logistica. Su questo Confindustria è fortemente impegnata per rafforzare il ruolo chiave del settore promuovendo un dialogo diretto e strutturato con il mondo manifatturiero. Ma occorre una visione sistemica. In questo contesto, il Veneto si afferma come uno snodo logistico di rilevanza strategica, non solo per l’Italia ma per l’intera Europa. La sua integrazione nei tre corridoi della rete TEN-T – Baltico-Adriatico, Mediterraneo e Scandinavo-Mediterraneo – lo colloca in una posizione privilegiata per lo sviluppo di flussi intermodali ad alto valore aggiunto. Il Veneto è dunque un territorio cardine, dove logistica, industria e infrastrutture devono trovare una sintesi concreta e virtuosa, contribuendo a proiettare l’Italia al centro delle reti logistiche euro-mediterranee”. La discussione ha avuto l’obiettivo di mettere a fuoco prospettive e priorità condivise per rafforzare il ruolo del Veneto nei flussi logistici nazionali ed europei, in un’ottica di maggiore competitività e integrazione con i corridoi transeuropei.