OTI Nordest portale infrastrutture

Fondazione Nord Est e Unioncamere del Veneto potenziano il servizio di
monitoraggio del sistema infrastrutturale del Nord Est

INFRASTRUTTURE A NORD EST:
SVILUPPO STRATEGICO PER USCIRE DALLA CRISI

L’Osservatorio Territoriale Infrastrutture del Nord Est porta all’attenzione
delle istituzioni e degli addetti ai lavori le carenze e le esigenze del sistema

Venezia, 11 luglio 2013Fondazione Nord Est e Unioncamere del Veneto potenziano i servizi dell’Osservatorio Territoriale Infrastrutture del Nord Est (OTI Nordest), tramite il portale www.otinordest.it, con l’obiettivo di documentare la dotazione infrastrutturale e sollecitare possibili azioni per superare i deficit che gravano sull’economia del territorio. Tramite il monitoraggio periodico dei progetti riguardanti la realizzazione di nuove opere, OTI Nordest intende fornire elementi per azioni di sollecitazione e di controllo sugli stati di avanzamento.

OTI Nordest punta inoltre a fornire un’analisi critica sull’organizzazione dei servizi logistici e di trasporto, in modo da misurare il grado di maturità e di efficienza logistica del sistema ed evidenziare se e quanto i problemi di viabilità dell’area possono essere imputati all’organizzazione dei flussi o a una carenza infrastrutturale.

Il perdurare della crisi sta fortemente condizionando lo sviluppo del sistema infrastrutturale del Nord Est, tutte le opere pubbliche che richiedono importanti investimenti sono sostanzialmente in stand-by. L’estrema difficoltà a garantire le risorse necessarie dipende da un mix di fattori: i piani finanziari concepiti prima dell’avvento della crisi a condizioni finanziarie migliori, il sistema creditizio meno brillante e il flusso dei traffici in sensibile calo. Ma soprattutto risulta chiaro che il numero di opere che richiede finanziamenti è in eccesso rispetto alle risorse di cui disponiamo oggi. Alla luce delle mutate esigenze di mobilità del sistema economico nordestino e soprattutto della marcata difficoltà a reperire il denaro, è quindi necessaria e urgente una severa azione di selezione delle priorità infrastrutturali del territorio, nell’ottica di evitare duplicazioni e di puntare, invece, al massimo di sinergie e di valorizzazione in una logica di network delle infrastrutture esistenti e programmate.

Lo strumento del project financing ha reso possibile la definizione di un piano di sviluppo delle infrastrutture stradali e, seppure con iter realizzativi rallentati, i cantieri potrebbero riuscire ad avviarsi nonostante un quadro di scarsità di risorse economiche oltre che di lunghi procedimenti di approvazione. Situazione invece in stallo per la rete ferroviaria dove si scontano difficoltà maggiori sul piano di reperimento dei fondi, in quanto per essa assume un ruolo decisivo il capitale pubblico. La situazione risulta migliore per gli aeroporti: le sinergie in essere tra le realtà nordestine hanno permesso, infatti, di dare il via a un piano di sviluppo che porterà a una graduale crescita del traffico passeggeri.

Considerata quindi la naturale vocazione del Nord Est all’export e i fenomeni di delocalizzazione e terziarizzazione produttiva che hanno portato all’allargamento dei mercati di sbocco su scala mondiale con la conseguente evoluzione dei paradigmi organizzativi logistici, appare evidente come le infrastrutture risultino, a maggior ragione in questa fase recessiva, strategiche per lo sviluppo del territorio.

“Il nostro sistema produttivo ha bisogno di trovare terreno fertile per riprendersi e intraprendere un nuovo percorso di sviluppo – sostiene Francesco Peghin, Presidente di Fondazione Nord Est. E’ necessario che le istituzioni, la politica, sia nazionale che regionale, abbiano percezione e sensibilità per il “fare impresa” limitando i dissuasori agli insediamenti produttivi, tra quali la sotto-infrastrutturazione del territorio, che purtroppo ancora oggi limitano le potenzialità e bloccano le iniziative di investitori privati sia italiani che stranieri. Fondazione Nord Est e Unioncamere del Veneto hanno unito le proprie forze nell’ottica di sollevare le problematiche esistenti all’attenzione degli addetti ai lavori e fornire uno strumento ulteriore per individuare soluzioni fondamentali per dare nuova linfa alle nostre imprese”.

«Il Nord Est è una delle più importanti concentrazioni produttive in Europa e nel mondo. In questi anni in Veneto vi sono stati miglioramenti a livello infrastrutturale, ma per mantenere un adeguato livello di competitività sui mercati esteri è necessario continuare ad investire, basti pensare al ritardo delle linee dell’alta capacità/velocità – commenta Alessandro Bianchi, Presidente Unioncamere del Veneto –. Attraverso OTI Nord Est ci proponiamo di monitorare le opere infrastrutturali necessarie al rafforzamento del sistema trasporti nell’area nordestina, agevolando un’azione di coordinamento tra il livello d’intervento nazionale e quello di realizzazione territoriale. Il ruolo del Sistema camerale all’interno del processo di programmazione infrastrutturale è importante, perché le Camere di Commercio possono per legge effettuare progettazione e promozione di opere pubbliche in finanza di progetto. In quest’ottica il settore privato può fare la sua parte nel partecipare finanziariamente alla realizzazione delle opere, ma ha bisogno di regole e tempi certi».