“Liberiamo le produzioni”: lavoro in carcere e reinserimento dei detenuti raccontati in un volume fotografico

[online 02.12.2024] Lunedì 2 dicembre, presso Palazzo Grandi Stazioni della Regione del Veneto a Venezia, si è tenuta la presentazione del volume “Liberiamo le produzioni – Lavoro penitenziario nel Veneto: opportunità per le imprese”, nato dalla collaborazione tra il Provveditorato Regionale dell’Amministrazione Penitenziaria per il Triveneto, la Regione del Veneto – Assessorato all’Economia e Sviluppo, Ricerca e Innovazione, e Unioncamere del Veneto, grazie alle risorse messe a disposizione dalla Regione tramite la Convenzione PMI 2024.

Il catalogo espone le lavorazioni correnti presso i 9 istituti penitenziari del Veneto – 7 Case Circondariali e 2 Case di Reclusione – e 14 cooperative sociali e raccoglie anche gli spazi lavorativi disponibili e non ancora utilizzati, dove è possibile e auspicabile l’inserimento di nuove attività produttive. Scopo della pubblicazione è sensibilizzare il sistema produttivo veneto, e non solo, sul tema del lavoro penitenziario. Imprese e cooperative sociali possono infatti stipulare con le Direzioni degli istituti delle convenzioni per la gestione in comodato d’uso di spazi da adibire a lavorazioni, al fine di impiegare detenuti all’interno delle stesse strutture penitenziarie.

Per incentivare e sostenere questi aspetti di apertura al territorio, nel 2000 è stata promulgata la cosiddetta Legge Smuraglia (Legge n. 193) con l’obiettivo di favorire l’attività lavorativa dei detenuti, offrendo la possibilità di fruire di sgravi fiscali e contributivi ai soggetti pubblici o privati (imprese o cooperative sociali) che assumono lavoratori che si trovano in esecuzione di pena.

La pubblicazione – realizzata con il contributo della Regione del Veneto e in collaborazione con il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria e con l’Unione Regionale delle Camere di Commercio del Veneto – nasce da uno specifico progetto che ha l’obiettivo di far incontrare il mondo delle attività produttive con la realtà degli istituti penitenziari del Veneto per consolidare una vera e propria filiera che valorizzi il lavoro carcerario come strumento di inclusione sociale ed economica.

C’è chi fa assemblaggio di minuterie metalliche, plastica, carta o nel campo dell’occhialeria, chi gestisce i servizi di call center per le strutture del sistema sanitario veneto, chi fornisce servizi di lavanderia industriale e sartoria. O ancora, chi coltiva ortaggi e chi produce pasticceria, gastronomia, prodotti da forno, prodotti alimentari in vaso o si occupa della preparazione di pasti. Sono i tanti lavori che si svolgono all’interno delle strutture carcerarie regionali e degli istituti penitenziari del Veneto, grazie ad accordi e convenzioni tra istituti penitenziari, mondo produttivo, imprese e cooperative per creare una filiera produttiva che valorizzi il lavoro carcerario come strumento di inclusione sociale ed economica.