Barriera al Brennero: timore ripercussioni su economia Veneto

CONTROLLI AL BRENNERO: TIMORE RIPERCUSSIONI SU ECONOMIA VENETA.
PRONTI A SOLLECITARE L’INTERVENTO DELLA COMMISSIONE EUROPEA

 

Venezia, 15 febbraio 2016 – Una barriera al Brennero o comunque una limitazione del traffico merci e persone causerebbe un grande danno economico anche al Veneto e alla sua economia che, lentamente, sta cercando di risollevarsi dalla crisi che ha colpito duramente una delle regioni trainanti del Paese. E’ con preoccupazione che Unioncamere del Veneto assiste al botta e risposta fra Camera di Commercio di Bolzano e polizia tirolese su una presunta limitazione del transito al confine fra Italia ed Austria. Per questo motivo Unioncamere del Veneto ha intenzione di sottoporre la vicenda alla Commissione europea attraverso la sua Delegazione di Bruxelles.

Riepilogando la vicenda, la Camera di Commercio di Bolzano nei giorni scorsi aveva comunicato di aver appreso «in via informale che in Tirolo la polizia austriaca sta prendendo misure per la predisposizione di una barriera in prima linea al Brennero». Il motivo, spiega la Camera di Commercio bolzanina, è dettato «dall’emergenza profughi» come già fatto a Spiefeld, al confine sud con la Slovenia (recinzione lunga 3.7 chilometri e un’altezza fra i 2,5 e 4 metri). La notizia è stata smentita dalla polizia del Tirolo, che però ha confermato la pianificazione di controlli di frontiera lungo il confine meridionale austriaco «che saranno svolti tutelando il traffico delle merci e delle persone, nonché gli interessi dell’economia e del turismo. Misure comunque esaminate in collegamento con i rappresentanti del Tirolo, dell’Alto Adige e del Trentino ed anche con rappresentanti dei ministeri a Vienna e a Roma». La Camera di Commercio di Bolzano ha aggiunto come «Il blocco del confine del Brennero non è solo un problema per l’economia dell’Alto Adige, la popolazione a nord e a sud del Brennero e per milioni di turisti, ma anche per tutta l’area adiacente dalla Baviera, Austria fino alla Pianura Padana».

Davanti a questo scenario, se confermato, a subire importanti ripercussioni sarebbe anche l’economia del Veneto. Secondo i dati elaborati dal Centro Studi di Unioncamere del Veneto, il valico alpino più importante per dimensione dei flussi di traffico merci verso la nostra regione è infatti il Brennero con 41 milioni di tonnellate nel 2014 (pari al 20% dell’intero traffico transalpino), seguito dal Gottardo con 24,4 milioni di tonnellate. Il 70% del traffico merci che attraversa il Brennero (circa 29 milioni di tonnellate) viaggia su gomma, che corrisponde ad un transito di circa 2 milioni i veicoli pesanti. Il  restante 30% (12 milioni di tonnellate) su rotaia, che corrisponde ad un transito di circa 120 treni merci al giorno.

«Gli ostacoli al traffico merci e persone significano per il Veneto e la Pianura padana un grande danno a livello economico, perché limitando la circolazione nell’asse nord-sud significherebbe perdere competitività per le nostre aziende – sottolinea Giuseppe Fedalto, presidente Unioncamere del Veneto –. Come Sistema camerale stiamo pertanto valutando quali azioni sia meglio intraprendere a tutela della libera circolazione e degli interessi delle nostre aziende. Attraverso il nostro ufficio di rappresentanza a Bruxelles ci stiamo attivando per coinvolgere sulla vicenda la Commissione europea».