INDUSTRIA, DOPO OTTO TRIMESTRI TORNA IL SEGNO PIU’
PRODUZIONE +1,4% SUL 2012, +2,4% CONGIUNTURALE
Fatturato estero +4,3%, inversione per il mercato interno (+0,6%)
Zilio: «Nonostante la zavorra del sistema pubblico, è iniziata la risalita»
Venezia, 18 febbraio 2014 – Nel quarto trimestre 2013, sulla base dell’indagine VenetoCongiuntura, la produzione industriale ha registrato una variazione positiva su base annua del +1,4% (-0,2% nel trimestre precedente). Gli ultimi otto trimestri erano sempre stati caratterizzati dal segno meno e l’ultimo valore positivo risaliva al terzo trimestre 2011. La variazione congiunturale destagionalizzata è stata del +2,4% (+0,9% precedente). L’analisi congiunturale sull’industria manifatturiera di Unioncamere del Veneto, con la collaborazione di Confartigianato del Veneto, è stata effettuata su un campione di 2.289 imprese con almeno 2 addetti.
«Il 2013 si è chiuso con incrementi marcati anche se l’intero anno presenta un bilancio comunque negativo per l’industria manifatturiera, in ragione delle flessioni registrate nella prima parte. Un importante segnale arriva però dal numero di imprese che registrano una dinamica positiva, – commenta Fernando Zilio, presidente Unioncamere del Veneto – così come si sono ridotte quelle che registrano una diminuzione dei livelli produttivi. Sembrerebbe dunque davvero iniziata la risalita dei livelli produttivi che lascia intravedere un inizio 2014 caratterizzato anch’esso dal segno positivo. Non possiamo però dimenticare quanto siamo lontani dai livelli produttivi raggiunti prima della crisi: quasi 10 punti percentuali ci separano dai valori dei trimestri pre-crisi e anche le performance delle principali regioni europee restano lontane. La “partita” del manifatturiero veneto non si gioca solo in Italia, deve guardare anche all’Europa perché la nostra impresa deve uscire da logiche locali e rivolgersi ad orizzonti più ampi. L’obiettivo della Commissione Ue è portare il peso della manifattura dall’attuale 15% al 20% entro il 2020 e l’unico modo che le nostre imprese hanno per rimanere agganciate alla crescita è puntare su ricerca ed innovazione. Per fortuna il Veneto è una delle regioni europee più industrializzate, con un peso della manifattura che sfiora il 30%. A fronte di questi dati, che fanno guardare al futuro con più speranza, non possiamo però dimenticare la perdurante disoccupazione e soprattutto la situazione della finanza pubblica. Il debito pubblico ha registrato durante i governi dei tecnici un aumento dal 120% al 133% del Pil e nel contempo le spending review hanno colpito quasi esclusivamente gli enti locali, senza intaccare le amministrazioni centrali e colpendo con manovre lineari le regioni più virtuose. La situazione della finanza pubblica è la vera zavorra che impedisce al sistema economico di decollare e di agganciare la crescita internazionale. Tutti i nostri sforzi devono essere quindi indirizzati ad un contenimento dei conti pubblici basato sui costi standard e sui costi ottimali».
Produzione
Sotto il profilo dimensionale dinamica positiva per le grandi imprese (+2,4%) ma anche per le piccole (+1,8%) e medie (+1,4%), mentre resta stabile la situazione delle micro (-0,2%). Crescita significativa per i beni d’investimento (+2%) ed intermedi (+1,7%), meno marcata invece per i beni di consumo (+0,6%). Per quanto riguarda i settori le variazioni sono positive per tutti i comparti, in particolare per gomma e plastica (+2%), legno e mobile e metalli e prodotti in metallo (entrambi +1,9%). Permane un andamento negativo nel comparto del marmo, vetro, ceramica (-2,7%).
Fatturato
Il fatturato totale ha evidenziato una dinamica positiva rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno (+1,7%) e anche sul trimestre precedente con +5,7%. La miglior performance è ascrivibile alle piccole (+2,5%) e medie imprese (+2,3%), mentre le grandi e le micro hanno registrato una sostanziale stabilità. I settori con le crescite più significative sono stati il comparto carta e stampa (+3,7%) e quello delle macchine elettriche ed elettroniche (+3%), negativa invece la variazione per marmo, vetro e ceramica (-1,6%). La dinamica positiva del fatturato è ascrivibile all’andamento delle vendite all’estero, che hanno messo a segno un +4,3% (+3,2% nel trimestre precedente) rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno. Un andamento determinato, sotto il profilo dimensionale, dalle micro, piccole e medie (rispettivamente +6,1%, +5,3% e +5,2%). Segno meno invece per le grandi (-0,3%). A livello settoriale variazioni positive per tutti i comparti ad eccezione dei mezzi di trasporto (-1,3%). Inversione di marcia per il mercato domestico: il fatturato interno ha registrato infatti una variazione del +0,6% su base annua. Bene le piccole imprese (+1,6%), seguite dalle medie (+0,4%); valori negativi invece per micro (-0,7%) e grandi imprese (-0,2%). I settori col trend positivo più marcato sono stati i mezzi di trasporto (+3,6%), particolarmente negativa la variazione del comparto del marmo, vetro e ceramica (-3%).
Ordinativi
Performance positiva (+1,7%) per gli ordinativi, in aumento di 1,2 punti percentuali rispetto allo scorso trimestre. A livello dimensionale la performance migliore è messa a segno dalle medie imprese (+3%), seguite da piccole (+2,2%). Rimane negativa la performance delle grandi (-0,8%) e delle micro imprese (-0,4%). Gli ordinativi dal mercato interno hanno evidenziato un aumento del +0,6% (-0,6% trimestre precedente), imputabile alle medie e piccole imprese (+1,4% e +1,3%) mentre, per i settori, i mezzi di trasporto e il legno e mobile segnano variazioni particolarmente positive (+2,3% e +2,1%). Rimangono positivi gli ordinativi esteri: +4,1%, in crescita di 1 punto percentuale rispetto allo scorso trimestre. Segno meno per mezzi di trasporto (-3,2%) e gomma e plastica (-2,8%).
Occupazione
In linea con gli altri indicatori, l’occupazione registra una variazione del +0,8% su base annua (-0,8% trimestre precedente), che interessa principalmente le grandi imprese (+4,9%). Controcorrente le micro imprese con -2,5%. Sotto il profilo settoriale l’aumento più marcato si è registrato nell’alimentare (+9,3%), la diminuzione maggiore nel marmo, vetro, ceramica e nel legno-mobile (-2,2%).
Previsioni
Incerte le previsioni degli imprenditori per i prossimi tre mesi: per la produzione il saldo è pari a -12,5 punti percentuali contro il -7,4 p.p. nel trimestre precedente. Saldi analoghi per fatturato (-12 p.p. contro il -5,1 p.p. precedente) ed occupazione (-7,1 p.p. contro -7,3 p.p. precedente). Ancora positive le previsioni per ordini esteri: +5,9 p.p. (+4,7 p.p. precedente). Il saldo peggiore ancora una volta per gli ordini interni: -17,3 p.p. contro il -14,4 p.p. precedente.