INDUSTRIA, SPRINT DI FINE ANNO: NEL 2015 CRESCITA MEDIA +1,8%
Nel quarto trimestre produzione +2,3%. Bene piccole e medie imprese, spinte dal fatturato estero (+3,2%) ma anche interno (+2,4%). L’occupazione conserva il segno positivo (+2,2%).
Fedalto: «A fine 2015 inversione di tendenza, ma sfiducia delle imprese è campanello d’allarme»
Venezia, 18 febbraio 2016 – Nel quarto trimestre 2015, sulla base dell’indagine VenetoCongiuntura, la produzione industriale ha registrato un incremento del +2,3% (era +1,5% nel trimestre precedente). Anche la variazione congiunturale destagionalizzata è stata del +2,3% (era +0,9% nel trimestre precedente). Nella media dell’intero anno 2015 la produzione industriale ha registrato un aumento dell’1,8 per cento, mantenendo lo stesso ritmo del 2014 (+1,8%).
L’analisi congiunturale sull’industria manifatturiera di Unioncamere del Veneto, con la collaborazione di Confartigianato del Veneto, è stata effettuata su un campione di 2.252 imprese con almeno 2 addetti.
«Il 2015 si è chiuso con un’inversione di tendenza lasciando intravedere la voglia di riemergere delle nostre imprese – commenta Giuseppe Fedalto, presidente di Unioncamere Veneto -. Leggendo i dati della congiunturale di fine anno sembra confermata la tendenza alla crescita delle aziende di piccola dimensione. Quelle, per intenderci, meno strutturate nel porsi sui mercati internazionali. Segno che, al di là del traino rappresentato dai mercati esteri, anche il fatturato interno inizia a movimentare una ripresina. Che però andrà confermata nel corso dell’anno perché, se è vero che tutti gli indicatori di fine 2015 evidenziano un balzo in avanti, va tenuto in considerazione il sentiment negativo degli imprenditori. Il fatto che la fiducia venga risposta solo sul mercato estero è però un campanello d’allarme, perché gli imprenditori sono i primi ad avere il polso della situazione e questa sfiducia potrebbe presagire ulteriori scossoni in un quadro economico che stenta ad ancorarsi su basi solide».
Produzione
Sotto il profilo dimensionale l’aumento ha interessato soprattutto le classi di dimensioni più contenute: spicca infatti la variazione positiva delle medie imprese (+3,9%), seguite dalle imprese di piccole dimensioni (+2,1%). Variazione più contenuta invece per le micro imprese (+1,3%), mentre è stato in flessione il trend delle grandi aziende (-0,5%). Per quanto riguarda le tipologie di beni l’indicatore evidenzia una crescita per i beni d’investimento (+2,6%), quelli intermedi +2,3% e di consumo +2,2%. A livello settoriale spiccano le variazioni positive del legno e mobile (+4,5%), carta e stampa (+4,2%), gomma e plastica (+3,7%) e del marmo, vetro e ceramica (+3,6%). Solo il settore del tessile, abbigliamento e calzature ha registrato una dinamica in lieve diminuzione (-0,9%).
Fatturato
Il fatturato totale ha segnato una dinamica positiva rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno (+2,6%) in aumento rispetto al trimestre precedente (+1,9%). La miglior performance è ascrivibile alle medie imprese (+3,9%); le micro e grandi aziende registrano rispettivamente un +2,1% e un +2,7%. Tra i settori spiccano il marmo, vetro e ceramica (+5%), il legno e mobile (+4,8%), gomma e plastica (+4,7%), macchine elettriche ed elettroniche (+4,1%). Solo il comparto del tessile, abbigliamento e calzature ha confermato una variazione negativa (-0,5%). La dinamica positiva del fatturato è ascrivibile sia al continuo andamento positivo delle vendite all’estero con un +3,2% (era +2,8% nel trimestre precedente) sia alla continua serie positiva delle vendite sul mercato interno. Il fatturato estero è risultato positivo in particolare per le micro imprese (+4,9%) e medie imprese (+4,6%), seguire dalle aziende di grandi dimensioni (+3,7%). Tutti i settori hanno evidenziato un aumento ad esclusione dei mezzi di trasporto con -0,9%. Il fatturato interno è aumentato del +2,4% (era +1,5% lo scorso trimestre), andamento determinato dalle medie imprese (+3,3%), seguite dalle piccole aziende (+2,2%). A livello settoriale i migliori sono risultati i comparti dei mezzi di trasporto (+5,7%), del legno e mobile (+5,2%) e della gomma e plastica (+4,9%). Variazione negativa per tessile, abbigliamento e calzature (-1,1%).
Ordinativi
Performance positiva (+2,8%) per gli ordinativi, in lieve aumento rispetto a quella dello scorso trimestre (+2,4%). A livello dimensionale sono risultate migliori le medie (+3,6%) e grandi imprese (+3,4%). Per i settori le dinamiche migliori si hanno nei comparti legno e mobile (+4,8%), marmo, vetro e ceramiche (+4,1%), gomma e plastica (+3,7%). Ancora in aumento il trend dal mercato interno (+2,1%, era +2,2% nel trimestre precedente). In aumento gli ordinativi interni per tutte le dimensioni aziendali, in particolari le medie imprese (+2,8%). A livello settoriale le performance migliori le mettono a segno i comparti gomma e plastica (+3,8%), legno e mobile (+3,3%) e marmo, vetro e ceramica (+3%). Gli ordinativi esteri hanno segnato un +4,1% (+2,7% lo scorso trimestre), attribuibile in particolare alle grandi (+6,1%) e micro (+4,4%) imprese. Spiccano i settori del legno e mobile (+9,3%), metalli e prodotti in metallo (+7,8%), macchine elettriche ed elettroniche (+6,8%). Unico comparto negativo quello dei mezzi di trasporto (-3,2%).
Occupazione
Nelle imprese manifatturiere l’occupazione ha segnato una dinamica positiva pari al +2,2%, più marcata rispetto a quella registrata nello scorso trimestre (+1,7%). Bene le medie imprese (+3%), mentre sotto il profilo settoriale la miglior variazione ha riguardato ancora il settore alimentare e bevande (+16,5%). I settori con dinamiche negative sono il marmo, vetro e ceramica (-1,4%) e i mezzi di trasporto (-1,1%).
Previsioni
Tornano negative le aspettative degli imprenditori per i prossimi tre mesi. Dopo le previsioni positive dello scorso trimestre, si registra un crollo di fiducia per gli ordini dal mercato interno (-9 punti percentuali rispetto al +3 p.p. precedente). In flessione anche le aspettative per l’occupazione (-4,3 p.p. rispetto al -1 p.p. precedente), la produzione (-6,5 p.p. rispetto al +5,4 p.p.) e il fatturato (-5,6 p.p. contro il +8 p.p. precedente). Solo l’indicatore degli ordini esterni rimane positivo con +6,5 p.p. anche se in flessione rispetto al +11 p.p. del trimestre precedente.