GBE Factory: utilizzo scarti vitivinicoli

L’UTILIZZO DEGLI SCARTI DEL SETTORE VITIVINICOLO PER PRODURRE ENERGIA
Mercoledì 18 luglio, ore 10.00, presso la Camera di Commercio di Verona

Fra le eccellenze internazionali del Veneto c’è la produzione vitivinicola con prodotti che hanno ormai conquistato i mercati di tutto il mondo quali, ad esempio, l’Amarone e il Prosecco. Vi è però un’altra valenza riconducibile a questo settore: le potenzialità degli scarti vitivinicoli per produrre energia “green”, anche ad integrazione di altre sorgenti rinnovabili. Pure in questo caso si può parlare di una ricchezza che può essere valorizzata maggiormente, soprattutto alla luce della quantità di materiale che potrebbe trasformarsi in energia pulita dando vita ad una filiera a impatto zero.

Da qui il convegno “L’utilizzo degli scarti del settore vitivinicolo per la produzione di energia ed integrazione con altre sorgenti rinnovabili”, in programma alla Camera di Commercio di Verona (C.so Porta Nuova, 96) mercoledì 18 luglio dalle ore 10.00. L’appuntamento s’inserisce nel progetto europeo “GBE Factory: edifici industriali e commerciali di seconda generazione. Le fonti rinnovabili al servizio della competitività e dell’ambiente” di cui Unioncamere del Veneto è capofila. Il convegno si configura come una proficua occasione per valutare le opportunità che offrono il mercato e le istituzioni in tema di energie rinnovabili e come declinarle attivamente al settore vitivinicolo.

L’appuntamento sarà aperto dai saluti di Gianni Tortella, direttore di Verona Innovazione, e dalla presentazione del progetto GBE Factory da parte di Ludovica Munari, Unioncamere del Veneto-Eurosportello. Saranno poi approfonditi i quadri normativi per l’utilizzo dei sottoprodotti della vinificazione e della distillazione a cura di Veneto Agricoltura- Federico Correale, mentre le opportunità per le aziende sull’uso delle biomasse residuali nella filiera vitivinicola saranno illustrate dall’ENEA, Agenzia Nazionale per le nuove tecnologie.

Sarà inoltre proposto un focus sulla convenienza degli investimenti in questo settore, specie alla luce del nuovo conto energia (Michele Fedrigo, Unicredit Leasing), cui seguirà un case history: le Cantine Masi di Verona infatti hanno realizzato un’integrazione degli investimenti in energie rinnovabili con i processi aziendali di produzione del vino. A conclusione verrà illustrata la modalità per recuperare energia dagli scarti di cantina attraverso la co-digestione anaerobica di fecce e fanghi di depurazione, intervento a cura del professor Davide Bolzonella della facoltà di Scienze matematiche fisiche e naturali dell’Università di Verona.