Nel 2024, in Veneto si contano 87.070 imprese femminili[1] attive, registrando una diminuzione del – 0,9% rispetto al 2020 (pari a 831 imprese in meno).
Le imprese femminili operanti in regione rappresentano il 20,8 per cento del totale delle imprese attive, senza però raggiungere la quota nazionale pari a 22,7 per cento. Ciò significa che un’impresa su 5 è a guida femminile. Dopo il 2021, anno in cui erano passate da 87.901 a 88.672, il loro peso sta progressivamente diminuendo negli ultimi anni, ma è comunque superiore a 10 anni fa: nel 2014 era infatti pari al 19,8 per cento.
Le imprese femminili del Veneto pesano per quasi il 70% sul totale delle 128.286 imprese femminili attive del Triveneto, con il Trentino Alto Adige che ne conta 19.581 e il Friuli Venezia Giulia 19.870.
“La leadership femminile si distingue per uno stile peculiare, caratterizzato dalle spiccate capacità gestionali, dalla resilienza, dalla grande creatività, dalla maggiore attenzione alla sostenibilità e alla digitalizzazione” commenta Antonio Santocono, Presidente di Unioncamere del Veneto. “La tendenza alla crescita del numero di società di capitale e di Consorzi guidati da donne è segno della loro capacità di collaborare e fare rete. Tutti fattori chiave per la crescita e lo sviluppo delle imprese e del territorio. E che rendono la leadership femminile essenziale e complementare a quella maschile. Per valorizzarne la specificità, prima di tutto c’è la necessità di rafforzare la cultura del fare impresa al femminile, per creare un contesto sempre più favorevole alla vocazione imprenditoriale in senso lato e ancor più alla valorizzazione dell’apporto delle donne allo sviluppo economicofavorendo la competitività dell’imprenditoria femminile e la presenza nei settori chiave della nostra economia. Il fatto che un quinto dell’imprenditoria veneta sia a guida femminile è già un segno di grande flessibilità e dinamismo, e questo avviene anche grazie alle numerose iniziative realizzate dal sistema camerale veneto attraverso i Comitati per l’Imprenditoria Femminile. Tra gli strumenti disponibili per agevolare i percorsi di inserimento al lavoro di giovani donne ci sono incentivi finanziari, come il bando di contributo della Regione del Veneto a sostegno dell’imprenditoria femminile di prossima pubblicazione, o le recenti attività formative e le agevolazioni attivate nell’ambito della certificazione della parità di genere, il sostegno alle nuove imprenditrici tramite il programma Erasmus per Giovani Imprenditori, la collaborazione con Eurochambres, fino alle iniziative europee alle quali aderiamo nell’ambito della rete Enterprise Europe Network, che rappresentiamo a livello di Triveneto nell’ambito del Progetto Friend Europe. Occorre dunque continuare a promuovere una visione della parità di ruoli e opportunità per le componenti femminile e maschile nella vita e nella società, civile ed economica, e sostenere questo processo di sviluppo. II sistema camerale veneto è pronto a fare la sua parte”.
A livello nazionale le imprese femminili si sono attestate a 1.147.857 nel 2024 e hanno evidenziato una diminuzione del -1,4% rispetto al 2020, con la perdita di 16.826 unità.
Le imprese femminili calano infatti in tutt’Italia, tranne che in Trentino Alto Adige: qui si sono registrate 166 nuove imprese femminili, con un +0,9% sul 2023.
Il Veneto si mantiene al quinto posto per numero di imprese femminili con un lieve calo del -0,9% per cento rispetto al 2023 (pari a 770 imprese in meno), dopo la Lombardia che si conferma al primo posto con 160.991 imprese femminili, seguita dalla Campania (118.627 imprese), dal Lazio (111.998 imprese) e dalla Sicilia (92.814 imprese). Troviamo il Friuli Venezia Giulia al 15esimo posto e il Trentino Alto Adige al 17esimo.
Per quanto riguarda la diffusione dell’imprenditoria femminile sul totale regionale, il Veneto è terz’ultimo (20,4%) seguito da Lombardia (19,9%) e Trentino Alto Adige (18,7%) e dista di 7 punti percentuali rispetto al Molise, la prima regione in classifica con un’ incidenza del 27,8 per cento sul totale delle cariche imprenditoriali. 10 anni fa, nel 2014, il Veneto era al nono posto.
Il Friuli Venezia Giulia con il 22,9% si pone leggermente al di sopra della media nazionale del 2,7%.
Le prime concorrenti del Veneto, il Piemonte e l’Emilia Romagna, si posizionano subito prima della nostra regione, rispettivamente con un 22,6 per cento e un 21,4 per cento: in certe aree di forte attitudine imprenditoriale, le donne siano ancora poco agevolate al raggiungimento “dei ruoli apicali” di un’impresa.
A livello settoriale in Veneto, nel 2024 un’impresa femminile su 5 (21,2%) si concentra nel comparto del commercio all’ingrosso e al dettaglio con 26.828 imprese attive in Triveneto, seguono l’agricoltura, silvicoltura e pesca con 21.510 imprese (pari al 17%), le altre attività di servizi[2] con 17.343 imprese (pari al 13,7%) e le attività dei servizi di alloggio e di ristorazione con 15.915 attività (pari al 12,57%).
Gli incrementi più significativi hanno interessato il settore delle attività finanziarie e assicurative (+4,2 % in Triveneto, di cui + 4,8% in Veneto e + 6% in Friuli Venezia Giulia), le attività professionali, scientifiche e tecniche (+3,8% a livello Triveneto e, in particolare, + 4,7% in Friuli Venezia Giulia, +6,8% in Trentino Alto Adige e + 2,9% in Veneto). In Veneto aumentano del 3,4% le imprese della sanità e assistenza sociale, in Trentino Alto Adige registrano un + 5,7% le aziende di trasporto e magazzinaggio e un + 5,1% quelle di noleggio, agenzie di viaggio, servizi di supporto alle imprese, in Friuli Venezia Giulia aumentano del 11,8% le aziende femminili per la fornitura di energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata.
A livello Triveneto, sono invece in diminuzione invece la presenza di imprese nei settori della fornitura di acqua; reti fognarie, attività di gestione (-4%), commercio all’ingrosso e al dettaglio (-2,9%), agricoltura, silvicoltura e pesca (-2,8%) e attività manifatturiere (-2,6%).
Dall’esame delle forme giuridiche si osserva come la donna imprenditrice sia maggiormente presente nelle imprese individuali, con una incidenza di oltre il 65% in Veneto, che sale a quasi il 68% in Triveneto. Tuttavia sono le società di capitale a pesare maggiormente sullo sviluppo imprenditoriale, con un incremento del +4,8% in Trentino Alto Adige e del 2,6% in Veneto rispetto al 2023. Significativa la crescita dei Consorzi, che in Friuli Venezia Giulia aumentano di oltre l’11% e in Trentino Alto Adige del 12 e mezzo % rispetto all’anno precedente.
Infine, dallo studio dell’imprenditoria femminile per nazionalità si scopre che sono le donne straniere a trainare la crescita.
In particolare, le imprese comunitarie sono cresciute mediamente dell’1,9% in Triveneto sul 2023 e, in particolare, del 2,2% in Veneto e del 2,9% in Friuli Venezia Giulia. Le extra comunitarie del +2,1 per cento in Triveneto, con un +4,4% in Friuli Venezia Giulia, un + 4,5% in Trentino Alto Adige e un + 2,1% in Veneto. Le imprese femminili di nazionalità italiana in Triveneto hanno invece registrato una lieve diminuzione (-1,0%).
[1] Si considerano “Imprese femminili” le imprese partecipate in prevalenza da donne. Il grado di partecipazione di genere è desunto dalla natura giuridica dell’impresa, dall’eventuale quota di capitale sociale detenuta da ciascun socio donna e dalla percentuale di donne presenti tra gli amministratori o titolari o soci dell’impresa. In generale si considerano femminili le imprese la cui partecipazione di donne risulta complessivamente superiore al 50% mediando le composizioni di quote di partecipazione e di cariche amministrative detenute da donne, per tipologia di impresa.
[2] Il comparto “altre attività di servizi” comprende le attività di organizzazioni associative, riparazione di computer e di beni per uso personale per la casa e altre attività di servizi per la persona.