Sostenibilità e impatti del cambiamento climatico al centro delle nuove dinamiche del turismo in Veneto

Il clima è oggi considerato una variabile fondamentale per il turismo. Temporali, siccità, erosione delle coste, scioglimento dei ghiacciai, gli effetti del surriscaldamento globale sono ormai evidenti e visibili e sono in grado di condizionare l’offerta turistica. Secondo l’indagine trimestrale sui servizi turistici condotta dal Centro Studi di Unioncamere del Veneto nell’ambito dell’Osservatorio del Turismo Regionale Federato, nel III trimestre del 2023 il 75% delle imprese turistiche venete ha dichiarato che il cambiamento climatico ha avuto degli effetti sulla destinazione in cui operano e sulla loro attività, con un aumento dei costi di gestione (energia, generi alimentari, ecc.).

Se ne è parlato lunedì 18 marzo 2024 alla Giornata del Turismo Veneto “Il clima è cambiato, cambia anche tu”, organizzata da Unioncamere del Veneto, Isnart, Regione del Veneto e le Camere di Commercio del territorio nell’ambito del progetto regionale “Sostegno al turismo” a valere sul Fondo di Perequazione 2021-2022.

In Veneto le imprese turistiche sono 45.000, il 10% del totale. Abbiamo deciso di focalizzare l’attenzione sul tema del cambiamento climatico – commenta il Presidente di Unioncamere del Veneto Mario Pozza – i cui effetti sono ormai evidenti e in grado di condizionare l’offerta turistica. Il flussi turistici sono sia vittima di un clima sempre più violento e imprevedibile ma anche concausa del cambiamento climatico e dei suoi impatti, soprattutto nelle destinazioni più fragili. Il Veneto è sede di 9 siti patrimonio Unesco, luoghi per i quali il tema della sostenibilità è di importanza chiave. Per questo nel 2022 il sistema camerale ha promosso la firma della “Carta di Cison di Valmarino” in occasione dell’incontro internazionale di Mirabilia, la rete delle Camere di commercio nata per valorizzare i siti UNESCO del territorio. La carta, condivisa da tutti i soggetti presenti, pone i principi per coniugare sostenibilità economica, ambientale e socio – culturale nella valorizzazione delle destinazioni Unesco”.

Dopo i saluti introduttivi del Presidente di Unioncamere del Veneto Mario Pozza, il Dirigente Area Valorizzazione Ecosistemi Turistici e Culturali ISNART Paolo Bulleri ha presentato il report di analisi sul turismo veneto, Stefan Marchioro della Direzione Turismo della Regione del Veneto ha illustrato la strategia regionale per lo sviluppo turistico delle destinazioni, mentre Alessandra Arcese, Coordinatrice Area Qualificazione Imprese e Territori ISNART ha illustrato il Piano per la valorizzazione della destinazione turistica “I borghi del Veneto”. Mariapaola La Caria, del Consorzio turistico Starting 4, ha raccontato i risultati della terza edizione del percorso di formazione “Il turismo è cambiato. Cambia anche tu” attraverso la testimonianza di Valentina Favore di Rive & More, una delle 40 imprese partecipanti. A chiudere l’incontro è stato l’intervento dell’esperto di marketing territoriale Marco Girolami, dal titolo “ll clima è cambiato, cambia anche tu”: la sfida del turismo tra sostenibilità e nuove geografie”.

Turismo e cambiamento climatico
Il 75% delle imprese di servizi turistici in Veneto ha dichiarato che il cambiamento climatico sta avendo effetti nella destinazione in cui opera e sulla propria attività, soprattutto per quanto riguarda l’aumento dei costi di gestione (energia, generi alimentari, ecc.). Un effetto minore ma comunque impattante viene rilevato anche per la variazione della stagionalità turistica riscontrato dal 28,5% delle imprese e il maggior rischio di esposizione ad eventi estremi (tempeste, siccità, incendi, ecc.) per il 19,4%.

Significativo che il 17,1% non rilevi ancora nessun impatto sulla propria attività a seguito del cambiamento climatico, mentre percentuali più basse percepiscano già qualche problematica: il 7,5% ha difficoltà di approvvigionamento delle risorse (energia, acqua, ecc.) e il 6,3% sente un incremento della competizione tra destinazioni. Irrisorie le percentuali relative all’impoverimento della risorsa principale (eutrofizzazione delle acque, deforestazione, scarse nevicate ecc.) e al caos nella comunicazione (sugli impatti, sui rischi, sui servizi, ecc.).

Il clima sembra non aver ancora condizionato la stagionalità delle presenze turistiche. La maggior parte delle imprese intervistate infatti dichiara che non ha riscontrato variazioni nella stagionalità turistica nel 2023. Mentre il 40% ha dichiarato che c’è stato un prolungamento della stagione estiva. Poche le imprese che riscontrano un anticipo della stagione estiva o un calo delle presenze in agosto.

Questo scenario richiede flessibilità e un cambiamento di approccio nei servizi turistici – ha sottolineato l’esperto di marketing territoriale Marco Girolami – che impone capacità di gestire modifiche su durate, distanze, attività, programmazioni, quote e il rischio di cancellazioni, di studiare promozioni agili per massimizzare i periodi positivi e di dare valore alle risorse come l’acqua. Anche perché il 75% dei Millennials/Gen Y è disposto a cambiare le strategie di acquisto per riconoscere lo sforzo delle aziende da un punto di vista ambientale. Destinazioni e imprese dovranno spingere verso innovazioni di prodotto e di servizi, per restare competitive”.

I dati del turismo in Veneto
Il Veneto si posiziona anche nel 2023 come destinazione multiprodotto: mare, arte, degustazioni, divertimenti, eventi sono i turismi di punta dell’alta stagione estiva (Fonte: ISNART, Osservatorio sull’economia del turismo delle Camere di Commercio). Il turista che visita il Veneto viaggia prevalentemente in coppia (39,1%, 1 turista su 3) o con la famiglia (24,6%), mentre per il 14,2% è single. Il 13,9% viaggia per motivi di business e 2 visitatori su 5 appartengono alla Generazione Z (1981-1995).

La spesa media pro capite giornaliera sul territorio è di 45 €.

4 imprese su 10 orientano la propria offerta ricettiva sul turismo culturale, 3 su 10 sono specializzate in turismo sportivo e 1 su 10 punta sul turismo slow a contatto con la natura.

Per quanto riguarda le innovazioni previste, oltre la metà delle imprese (51,2%) punta su efficienza, risparmio energetico e riduzione dell’impatto ambientale per i prossimi 3 anni, il 34,8% punta su servizi integrativi della propria offerta.

Per quanto riguarda i fattori critici di successo, il 75,6% delle imprese crede nell’importanza della crescita della clientela internazionale, il 68,7% punta su servizi green o sostenibili, il 62,7% giudica vincente un’impresa con personale qualificato e punta a rafforzare la collaborazione e rete con altre imprese, mentre per il 58,2% sarebbe decisivo investire in nuovi software e risorse informatiche.