Unioncamere Veneto compie 50 anni

25 GENNAIO 2015: UNIONCAMERE DEL VENETO COMPIE 50 ANNI
Mezzo secolo al servizio dell’economia regionale. Il 3 febbraio presentazione del libro
«Il Sistema camerale in Italia: Ruolo, valore e identità». Zilio: «Abbiamo accompagnato lo sviluppo del Veneto, ora vogliamo promuoverne la modernizzazione»

 

25 gennaio 1965-25 gennaio 2015: Unioncamere del Veneto festeggia 50 anni. Cinquant’anni fa, nello studio veneziano del notaio Luigi Michieli, nasceva l’Unione Regionale delle Camere di Commercio del Veneto, struttura che oggi associa le sette Cciaa della regione svolgendo funzioni di supporto e di promozione dell’economia, coordinando i rapporti  conla Regione Veneto e le rappresentanze degli enti locali.

Un cammino lungo mezzo secolo: dalla prima sede in Calle Larga XXII Marzo a Venezia, dove l’Unione è rimasta dalla fondazione al 1993, passando poi in via Dante a Mestre e, nel 2004, nell’attuale sede al Parco Scientifico Tecnologico VEGA, via delle Industrie 19/C a Marghera.

«In 50 anni – commenta il presidente Fernando ZilioUnioncamere ha accompagnato lo sviluppo del Veneto. Adesso intende promuoverne la modernizzazione. Conoscere per programmare, studiare per decidere: è questo il nostro know how che offriamo ogni giorno alle imprese nel loro difficile confronto sui mercati globali convinti che qui ci siano le eccellenze, ci siano le volontà, ci siano soprattutto le capacità per continuare a migliorare. Quando – conclude Zilio – il primo rapporto di Unioncamere vedeva il nostro tessuto economico ben sotto il livello medio nazionale, nessuno avrebbe immaginato uno sviluppo come quello che ci ha portati ai massimi livelli nazionali. Uno sviluppo certamente positivo ma anche disordinato. Noi abbiamo l’ambizione di essere di supporto ad un Veneto che vuole sì crescere, ma vuole crescere con un’attenzione all’ambiente e alla qualità della vita che non può essere un optional».

Da sempre punto di osservazione e studio dell’economia regionale – dal 1968 realizza la Relazione sulla situazione economica del Veneto, cui si accompagnano dal 1972 VenetoCongiuntura, dal 2003 Veneto Internazionale e tutta una serie di Quaderni di ricerca di svariato argomento –, nel corso degli anni l’Unioncamere regionale ha assunto una funzione sempre più strategica alla luce del trasferimento dei poteri politici, legislativi e amministrativi alle regioni. La missione di Unioncamere è sostenere la semplificazione nei rapporti tra imprese e Pubbliche Amministrazioni, creare opportunità di ricerca e studio, promuovere iniziative che abbiano come obiettivo lo sviluppo economico del Veneto e l’internazionalizzazione delle imprese.

Il Veneto denuncia la sua condizione di inferiorità non solo rispetto alla situazione media delle regioni a più alto sviluppo economico […] ma pure rispetto alla stessa media nazionale e alla media delle regioni a medio sviluppo […]. Tale condizione di inferiorità è documentata sinteticamente dalle cifre, relative al 1966, che mettono in luce le deficienze del Veneto nelle condizioni reddituali e tenore di vita…”. Così si apriva la prima edizione della Relazione sulla situazione economica del Veneto, pubblicata nel 1968 (immagine allegata). Oggi a distanza di cinquant’anni la situazione è profondamente cambiata, tanto da far diventare il Veneto è una delle locomotive del Paese. Nonostante la grande recessione abbia frenato lo sviluppo economico, oggi il Veneto è la terza regione per valore del Pil reale, la seconda per valore delle esportazioni, la prima per arrivi e presenze turistiche, la seconda per specializzazione manifatturiera, la quinta per Pil pro capite e per popolazione residente.

Un primato che difficilmente si sarebbe immaginato di raggiungere mezzo secolo fa, quando la condizione d’inferiorità la relegava tra le regioni economicamente mediocri: fatto 100 il valore medio nazionale, il reddito prodotto pro capite del Veneto era pari a 98, valore inferiore non solo rispetto alla situazione media delle regioni allora definite “a medio sviluppo” (Nord-est + Centro) ma anche a quella delle regioni “ad alto sviluppo” (Nord-ovest). Oggi il Pil pro capite regionale è il 17% più elevato della media nazionale e il reddito prodotto è più che raddoppiato in termini reali, così come il tessuto imprenditoriale. Le imprese artigiane sono aumentate del 70% e gli occupati sono cresciuti del 40%. In mezzo secolo gli arrivi turistici sono più che triplicati e le presenze turistiche sono una volta e mezza quelle del 1965.

Proprio questa continua crescita ha richiesto maggiori competenze e una visione che, dal Veneto, spaziasse sull’Europa. Da qui l’ampliamento di Unioncamere del Veneto, che oggi è strutturata in Dipartimento per le politiche di coordinamento e le relazioni istituzionali; Dipartimento per le politiche comunitarie – Eurosportello; Delegazione di Bruxelles.

In occasione del cinquantennale, martedì 3 febbraio alle ore 11.30 presso la sede di Marghera-Venezia, Unioncamere del Veneto e CGIA di Mestre presenteranno il libro «Il Sistema camerale in Italia: Ruolo, valore e identità» a cura di Giuseppe Bortolussi, che – numeri alla mano – offre un quadro della centralità delle Camere di Commercio nell’economia nazionale.

Lo storico dei Presidenti Unioncamere del Veneto: 1965-66 Arrigo Usigli, Cciaa Venezia; 1967-1981 Lorenzo Pellizzari, Cciaa Vicenza; 1981-1986 Alberto Pavesi, Cciaa Verona; 1986-1989 Antonio Frigo, Cciaa Padova; 1989-1993 Archimede Zambon, Cciaa Rovigo; 1993-1997 Antonio Frigo, Cciaa Padova; 1997-2003 Marino Grimani, Cciaa Venezia; 2003-2005 Paolo Terribile, Cciaa Belluno; 2006-2011 Federico Tessari, Cciaa Treviso; 2011 Giuseppe Fedalto, Cciaa Venezia; 2011-2013 Alessandro Bianchi, Cciaa Verona; 2013- Fernando Zilio, Cciaa Padova.