Venezia, 14 marzo 2013 – Nel quarto trimestre 2012, sulla base dell’indagine VenetoCongiuntura, il fatturato delle imprese di costruzioni ha registrato una flessione del -2,8% rispetto allo stesso periodo del 2011. L’analisi congiunturale sul settore delle costruzioni, promossa congiuntamente da CEAV (Cassa Edile Artigiana Veneta) e Unioncamere del Veneto, è stata effettuata su un campione di 600 imprese con almeno un dipendente.
Nonostante gli indicatori tendenziali abbiano registrato un leggero miglioramento rispetto al trimestre precedente (-3,3%), le prospettive di ripresa e rientro dalla crisi si fanno sempre più difficili. Il fatturato ha segnato una diminuzione del -1,4% nelle imprese non artigiane, in risalita rispetto al -3,4% del trimestre precedente, mentre le imprese artigiane hanno mostrato una sostanziale stabilità con -3,1% (-3,3% precedente). Dal punto di vista territoriale il volume d’affari ha dimostrato dinamiche negative in tutte le province con un calo più limitato a Venezia (-1,6%) e Verona (-1,9%). Particolarmente negativi gli indicatori per Rovigo (-4,9%), Treviso (-3,6%) e Padova (-3,4%). A livello dimensionale si è evidenziata una significativa differenza tra le dinamiche delle imprese di piccola e media dimensione, rispettivamente -2,8% e -4,9%, e di grandi dimensioni (-1,8%) che hanno registrato la dinamica migliore.
Alessandro Bianchi, presidente Unioncamere del Veneto
«I segnali di ripresa attesi da tempo stanno tardando ad arrivare. Gli incentivi statali relativi alle energie rinnovabili e alle ristrutturazioni non sembrano aver innescato, nel 2012, significative inversioni di tendenza rispetto al 2011 per effetto dei ritardi con cui sono stati rinnovati, ossia tra giugno e luglio 2012. Tuttavia, se le ristrutturazioni edilizie sono rimaste pressoché stabili, a mostrare un rallentamento più significativo dopo l’eccellente 2011 è proprio il settore della riqualificazione energica. Gli incentivi statali potrebbero invece essere un driver per le costruzioni se fossero rispettati con più rigore i tempi di rinnovo e il periodo di applicazione».
Virginio Piva e Leonardo Zucchini, presidente e vicepresidente CEAV
«Dal nuovo Governo e dalla Regione ci aspettiamo una più attenta lettura delle modalità programmatorie del mercato dell’edilizia, che non può giovarsi dei sistemi “a scadenza”, con norme approvate spesso in ritardo e con scadenze che non permettono al mercato di avviarsi e di poter mettere in pratica gli investimenti potenziali. Nel nostro territorio c’è molto da fare, a partire dall’efficientamento energetico degli edifici pubblici, dalla riqualificazione urbana, dal riuso delle aree dismesse, dalla riqualificazione energetica degli alloggi».