Direttiva Due diligence e corporate sustainability reporting: un nuovo quadro normativo europeo per la responsabilità sociale d’impresa

La Commissione Europea ha recentemente approvato due proposte di direttive che avranno un forte impatto sul quadro normativo della responsabilità sociale e della sostenibilità per le imprese nei prossimi anni. Si tratta della proposta di direttiva Corporate responsibility due diligence adottata dalla Commissione il 23 febbraio 2022 e della proposta di direttiva Corporate sustainability Reporting (CSRD) adottata dalla Commissione il 21 aprile 2022. La prima prevede l’obbligo per le imprese di individuare i rischi e, se necessario, evitare, far cessare o attenuare gli effetti negativi delle loro attività sui diritti umani, come il lavoro minorile e lo sfruttamento dei lavoratori, e sull’ambiente, ad esempio l’inquinamento e la perdita di biodiversità. La proposta coinvolge solamente grandi aziende (inclusi gli enti assicurativi e finanziari) e più precisamente:

Imprese con sede nell’Unione Europea:

  • Imprese con più di 500 dipendenti (inclusi quelli part-time e altri collaboratori temporanei) e un fatturato globale netto di più di 150 milioni di euro;
  • Imprese con più di 250 dipendenti a un fatturato globale netto di 40 milioni di euro, a patto che almeno il 50% del fatturato derivi da uno o più settori identificati come ad alto rischio dalla proposta (per esempio il tessile, l’agricoltura, l’estrazione di minerali).

Imprese con sede fuori dall’UE ma che presentano le seguenti caratteristiche:

  • Generazione di un fatturato di più di 150 milioni di euro all’interno dell’Unione;
  • Generazione di un fatturato di meno di 150 milioni di euro, ma più di 40 milioni nell’Unione, se almeno il 50% del fatturato netto globale è stato generato in uno o più settori considerati ad alto rischio dalla direttiva.

Le piccole imprese pur non essendo destinatarie della direttiva saranno coinvolte in quanto parte delle catene di fornitura e saranno previste per loro azioni di formazione e supporto.

La seconda proposta di direttiva è il risultato del processo di revisione della non-Financial Reporting Directive (NFRD) e rappresenta un elemento chiave del pacchetto UE sulla finanza sostenibile. L’obiettivo della proposta di CSRD è quello di migliorare il reporting di sostenibilità per sfruttare al meglio il potenziale del Mercato Unico europeo e contribuire alla transizione verso un sistema economico e finanziario pienamente sostenibile e inclusivo. I requisiti di reporting dovranno essere applicati da tutte le imprese di grandi dimensioni (la soglia minima verrà abbassata da 500 a 250 dipendenti) e da tutte le PMI quotate sui mercati europei: in questo modo il perimetro si allargherà dalle attuali 11.000 a 49.000 imprese.

Entrambe le direttive rispondono a una crescente richiesta di regolamentare gli impatti negativi negli ambiti ESG all’interno delle catene del valore globali, in linea con il Green Deal europeo e con l’impegno a rispettare gli obiettivi delle Nazioni Unite per lo Sviluppo Sostenibile.

Per maggiori informazioni:

https://ec.europa.eu/info/business-economy-euro/doing-business-eu/corporate-sustainability-due-diligence_en

https://ec.europa.eu/info/business-economy-euro/company-reporting-and-auditing/company-reporting/corporate-sustainability-reporting_en