Materiali e oggetti destinati a venire a contatto con gli alimenti. Informativa su materiali e oggetti destinati al contatto con gli alimenti (MOCA) in plastica contenenti bambù o sostanze simili

I Materiali e Oggetti destinati al Contatto con gli Alimenti (MOCA) in plastica contenenti “polvere” di bambù (bambù macinato) sono dichiarati illegali, come riportato nel documento disponibile al seguente link: https://ec.europa.eu/food/system/files/2021-06/cs_fcm_meeting-ind_20200623_en.pdf, poiché la polvere di bambù e sostanze simili, compreso il mais, non sono autorizzate dal Regolamento (UE) n. 10/2011 per l’uso come additivi nella produzione di MOCA in plastica, in quanto non è stata effettuata alcuna valutazione del rischio da parte dell’EFSA, e sono considerati non idonei al contatto con gli alimenti.


Questi articoli sono spesso presentati come un’alternativa naturale e sostenibile rispetto ai MOCA in plastica, con il chiaro obiettivo di attrarre i consumatori più sensibili alle problematiche ambientali. La verità è che questi oggetti sono di plastica in cui il bambù o altre polveri o fibre vegetali vengono miscelate ad una resina, generalmente costituita da melammina e formaldeide, utilizzata per tenere insieme gli ingredienti conferendo al materiale compattezza e durezza. Pertanto la polvere di bambù o altre farina o fibre vegetali fungono semplicemente da riempitivo per dare volume al MOCA.
Questi prodotti non devono essere confusi con quelli realizzati in bambù utilizzando la struttura
inalterata del bambù che non è combinata con la resina.


Dal 2019 c’è stato un numero significativo di notifiche (65 – dati aggiornati al 31 marzo 2021) sui MOCA in plastica contenenti “polvere” di bambù, riportate nel Sistema di Allerta Rapido per Alimenti e Mangimi (RASFF). La migrazione di melammina e formaldeide è stata riscontrata notevolmente al di sopra dei limiti di migrazione specifica (LMS) stabiliti dal Regolamento (UE) n. 10/2011, presentando potenzialmente un rischio per la salute pubblica.


I MOCA non sono soggetti a controlli ufficiali presso i posti di controllo frontalieri (PCF) fatta
eccezione per gli utensili per cucina in plastica a base di poliammide e di melammina originari della
Repubblica popolare cinese e della regione amministrativa speciale di Hong Kong, Cina, ai sensi del
Regolamento (UE) n. 284/2011. Tali prodotti devono essere accompagnati, ad ogni spedizione, da una
dichiarazione di conformità e da un rapporto di laboratorio che devono essere verificati ai PCF; a questi
MOCA è stato assegnato il codice doganale 3924100011.

In realtà, per non subire controlli all’importazione, gli operatori economici hanno classificato i loro prodotti “illegali” (MOCA in plastica contenenti “polvere” di bambù) con il codice doganale 44191900 destinato agli articoli da tavola e da cucina in legno e in bambù.
In questo modo sono stati aggirati i controlli sanitari alle frontiere evitando il rischio di rigetto di questi prodotti illegali e il pagamento di un dazio doganale del 6,5% sul valore delle merci indebitate imposto per i MOCA con il codice doganale 39241000 (stoviglie di plastica).

La Commissione europea ha deciso di intraprendere un’azione coordinata, coinvolgendo tutti gli Stati Membri, per affrontare il fenomeno di elusione dei controlli sanitari da parte degli operatori economici e tutelare la salute pubblica.

Il piano proposto dalla Commissione agli Stati membri mira a:

(1) Identificare alle frontiere dell’UE i prodotti “illegali” (MOCA in plastica contenenti “polvere” di bambù) e bloccarli al momento dell’importazione nel mercato unico;
(2) Rilevare alle frontiere dell’UE spedizioni dichiarate erroneamente di prodotti illegali evitando controlli sanitari approfonditi e pagamento di dazi;
(3) Identificare i prodotti illegali che sono già in vendita nell’UE, rimuoverli dal mercato e riscuotere i dazi doganali evasi per i prodotti dichiarati come realizzati al 100% di bambù;
(4) Comunicare ai produttori, importatori, distributori e piattaforme di e-commerce che i MOCA in plastica contenenti “polvere” di bambù non sono autorizzati nell’UE e devono essere immediatamente ritirati e richiamati dal relativo negozio, mercato o piattaforma;
(5) Rendere i consumatori europei consapevoli del rischio di acquistare questi prodotti illegali e potenzialmente pericolosi per la salute, soprattutto su Internet, attraverso informazioni mirate da parte delle Autorità nazionali competenti.

Premesso quanto sopra, tenendo conto di quanto proposto dalla Commissione europea, i posti di controllo frontalieri (PCF), per le importazioni in corso, dovrebbero:
• verificare se tra le importazioni di articoli dichiarati con i codici 44191900 e 39241000 vi siano MOCA in polvere di bambù;
• rifiutare i prodotti contenenti riempitivi (filler) di bambù con particolare attenzione ai prodotti dichiarati erroneamente con il codice 44191900 (ad esempio, dichiarati come realizzati al 100% in bambù).

Tutto ciò premesso le Autorità territorialmente competenti dovrebbero, sulla base delle informazioni trasmesse dai PCF e dalle dogane, richiedere agli importatori/rivenditori di ritirare dal mercato i prodotti illegali e di informare i consumatori affinché sia organizzato anche il richiamo.

Nel chiedere a codesti Assessorati in indirizzo di dare la massima diffusione della presente nota alle Autorità territorialmente competenti deputate al controllo ufficiale, si rappresenta che la presente nota, verrà pubblicata sul sito web di questo Ministero, congiuntamente a note informative destinate ai consumatori e agli stakeholder.

LA NOTA DEL MINISTERO DELLA SALUTE