VenetoCongiuntura: manifattura in tenuta fragile, l’incertezza sui dazi modifica i comportamenti delle imprese

[online 07.08.2025] Nel secondo trimestre del 2025, l’attività manifatturiera veneta mostra segnali di debolezza sul fronte produttivo, con variazioni negative contenute. La produzione industriale è in lieve calo sia su base annua (-0,8%) che su base congiunturale destagionalizzata (-0,3%), con un andamento fortemente differenziato tra i diversi settori. Anche la situazione degli ordinativi interni è sostanzialmente ferma.

Il fatturato mostra invece segnali di tenuta (+0,3% su base tendenziale e +0,5% congiunturale), evidenziando una maggiore incidenza di comparti a maggiore valore aggiunto. A peggiorare è invece il sentiment degli imprenditori veneti, con un deterioramento del clima di fiducia tra le imprese manifatturiere venete.

Sono i risultati principali di VenetoCongiuntura, l’analisi congiunturale sull’industria manifatturiera realizzata da Unioncamere del Veneto su un campione di circa 2.100 imprese con almeno 10 addetti cui fa riferimento un’occupazione complessiva di oltre 100.000 addetti, presentata giovedì 7 agosto presso la Camera di Commercio di Vicenza.

“Continua la fase di stallo del manifatturiero veneto che avevamo già visto ad inizio anno e che è in corso ormai da quasi due anni – commenta il presidente di Unioncamere del Veneto Antonio Santocono – in cui la ripresa resta fragile. Sul fronte dei dazi, l’accordo raggiunto è tra gli scenari meno estremi circolati nelle scorse settimane, ma comunque impatta negativamente sulla crescita di breve periodo. E l’incertezza generata da queste evoluzioni normative e commerciali stia già modificando le scelte delle imprese, in particolare sul piano delle strategie di approvvigionamento, localizzazione produttiva e prezzi all’export, che sono da monitorare con attenzione.

Nel secondo trimestre del 2025, per la manifattura veneta continua il quadro di debolezza sul fronte produttivo, pur con alcuni segnali positivi sul lato del fatturato. La produzione industriale è in lieve calo sia su base annua (-0,8%) che su base congiunturale destagionalizzata (-0,3%).

L’andamento è fortemente differenziato tra i diversi settori. Se alcuni comparti mostrano dinamiche positive come tessile, abbigliamento e calzature (+3,4%), alimentare, bevande e tabacco (+3,1%) e le altre manifatture (+2,8%), gli altri registrano per la maggior parte variazioni negative: risultano particolarmente in sofferenza gomma e plastica (-3,7%), legno e mobile (-4,9%) e, in modo più marcato, il settore dei mezzi di trasporto (-7,3%).

Nel secondo trimestre 2025 gli ordinativi, sia esteri che interni, sono sostanzialmente stagnanti, con variazioni negative contenute: -0,1% tendenziale per entrambi i mercati. Su base congiunturale si rileva un calo più marcato per gli ordinativi esteri (-0,6%) rispetto a quelli interni (-0,1%).

Il fatturato, tuttavia, mostra segnali di tenuta, con una variazione positiva sia tendenziale (+0,3%) sia congiunturale (+0,5%). Questo riflettere dinamiche di prezzo favorevoli e una maggiore incidenza di comparti a maggiore valore aggiunto.

Le attese degli imprenditori per il periodo estivo (luglio -settembre) mostrano una crescente cautela rispetto ai mesi precedenti. Per quanto riguarda la produzione la quota di imprese che prevede un aumento si attesta al 34,4%, in calo di quasi 13 punti percentuali rispetto al primo trimestre (47,3%).