Aumento IVA, in Veneto consumi giù di 251 milioni nel 2014

Venezia, 26 settembre 2013 – L’aumento dell’aliquota IVA dal 21% al 22%, previsto a partire dal primo ottobre, comporterà in Veneto una contrazione dei consumi di 61 milioni di euro nell’ultimo trimestre 2013 e di 251 milioni nel 2014, mentre gli investimenti si ridurranno di ulteriori 40 milioni di euro quest’anno e di 158 nel 2014. Nel complesso il Veneto perderebbe un’ulteriore quota di PIL stimata in 105 milioni nel 2013 e in 420 milioni a partire dal 2014.

A tracciare il quadro sugli effetti depressivi dell’aumento dell’IVA sull’economia del Veneto è il Centro Studi di Unioncamere del Veneto. Per quanto riguarda l’impatto sul reddito disponibile delle famiglie (quello che rimane per i consumi dopo il pagamento delle imposte dirette), l’aumento dell’aliquota IVA farebbe crescere l’incidenza di tale imposta dall’attuale 15,6% al 16,1% con uno scostamento del +0,47%. Gli effetti sarebbero più pesanti per le famiglie con reddito basso: lo scostamento sarebbe dello 0,82% per i nuclei familiari situati nel primo decile (dal 27,35% al 28,16%), mentre si ridurrebbe al +0,16% per le famiglie del decile più ricco (dal 5,36% al 5,52%).

«L’aumento delle tasse non può essere la soluzione dei problemi relativi alla crescita e al superamento della crisi – evidenzia Gian Angelo Bellati, segretario generale Unioncamere del Veneto – . Occorre finalmente procedere col taglio selettivo e non lineare dei costi fissi e improduttivi di quelle Pubbliche amministrazioni che in alcune Regioni hanno spese altissime e che ad oggi, a livello centrale, non hanno contribuito come gli Enti locali alle varie spending review, come da anni dimostrato e richiesto da Unioncamere del Veneto».

Il comunicato stampa integrale

Il bollettino Congiuntura PA

Il sito dell’Osservatorio sul Federalismo e la Finanza Pubblica