Venezia, 24 settembre 2015 – Nel secondo trimestre 2015, sulla base dell’indagine VenetoCongiuntura condotta su un campione di 1.088 imprese con almeno 3 addetti, le vendite al dettaglio hanno registrato andamenti diversificati: su base tendenziale le medie e grandi superfici hanno evidenziato un aumento del 3,8%, mentre gli esercizi di piccola superficie (93% dei punti vendita complessivi del Veneto e il 46% delle superfici di vendita) hanno contenuto la flessione delle vendite nella misura del -0,3%. Nel complesso il settore del commercio ha messo a segno un incremento delle vendite pari a +2,7% (+1,7% nel trimestre precedente) rispetto allo stesso periodo del 2014. L’indice destagionalizzato delle vendite al dettaglio ha registrato un incremento del +1,2% rispetto al trimestre precedente. La rilevazione trimestrale, realizzata da Unioncamere del Veneto in collaborazione con Confcommercio Veneto nell’ambito dell’Osservatorio congiunturale sul commercio al dettaglio in Veneto, evidenzia come il fatturato nel complesso del settore mantenga il segno positivo registrato nel primo trimestre 2015 dopo una performance media negativa degli ultimi anni (-1% nel 2014, -2,2% nel 2013).
Con riferimento all’insieme delle tipologie del settore, la dinamica positiva dei fatturati è ascrivibile a tutte le categorie merceologiche del commercio: in particolare quella relativa al dettaglio alimentare è stata pari al +1,8%, per quello non alimentare del +1,1% mentre per i supermercati, ipermercati e grandi magazzini l’incremento è stato del +3,8%. Sotto il profilo dimensionale, le vendite hanno mostrato performance migliori negli esercizi di medie e grandi superfici (+3,8%), per quelli di piccola dimensione variazione lievemente negativa (-0,3%). Si smorza il clima di fiducia degli imprenditori per i prossimi tre mesi. Il saldo tra chi prevede un aumento e chi una diminuzione del volume d’affari è di -3,5 punti percentuali (+4,8 p.p. nel trimestre precedente) mentre per gli ordini è di -9,7 p.p. (-4,9 p.p. precedente). Stabile invece il saldo dei giudizi sull’occupazione, che si attesta a -3,2 p.p. contro il -3,4 p.p. del trimestre precedente.