IL VENETO PERDE POSIZIONI NELLA CLASSIFICA DEL BENESSERE
Progetto Oltre il Pil: scende il benessere materiale e cresce l’insicurezza economica.
Bene salute, pubblica amministrazione e ambiente. Verona in testa fra le province
Venezia, 12 dicembre 2011 – In Veneto si vive ancora abbastanza bene, ma nella classifica italiana del benessere la regione perde posizioni e si piazza al quinto posto. A incidere negativamente sono soprattutto benessere materiale e insicurezza fisica ed economica, due indicatori strettamente legati al Prodotto interno lordo (Pil) che, da solo, non può quindi essere più considerato l’unico criterio di valutazione per misurare il reale benessere e felicità della popolazione. Fra le province venete, quella con la miglior media benessere risulta Verona. Se ne è discusso lunedì mattina, presso l’Aula Magna di Ca’ Dolfin – Università Ca’ Foscari di Venezia, durante il convegno «Oltre il Pil: dal dire al fare – Misurare il progresso per orientare l’azione politica in tempo di crisi» organizzato dal gruppo di lavoro «Oltre il Pil».
All’incontro, introdotto da Alessandro Bianchi, presidente Unioncamere del Veneto, e Carlo Carraro, rettore Università Ca’ Foscari, hanno partecipato fra gli altri Gian Angelo Bellati, segretario generale Unioncamere del Veneto, Serafino Pitingaro, responsabile Centro Studi Unioncamere del Veneto, Franco Manzato, assessore regionale veneto alle Politiche per la Tutela dei Consumatori, Roberto Crosta, segretario generale Camera di Commercio di Venezia, e Silvio Giove, professore di Ca’ Foscari. Programma completo e i relatori.
«Oltre il Pil», progetto nato nell’ottobre 2009 da Unioncamere Veneto e Camera di Commercio di Venezia, in collaborazione con Regione Veneto, Università Ca’ Foscari di Venezia e il supporto tecnico del Centro Studi Sintesi, mira a revisionare la misurazione tradizionale del benessere individuando nuovi indicatori per fornire supporto analitico alle scelte strategiche di attori economici e istituzionali. L’idea è che il Pil, da solo, non dica nulla. Da qui la necessità di individuare indicatori alternativi che misurino l’effettivo livello di benessere della popolazione. Utilizzando un cruscotto di otto macro-indicatori (benessere materiale, salute, istruzione, lavoro e tempo libero, pubblica amministrazione, relazioni personali e sociali, ambiente, insicurezza fisica ed economica), «Oltre il Pil» vuole offrire una lettura più esaustiva della realtà in cui viviamo.
Dopo una prima fase del progetto, che ha preso in esame il periodo 2006-2009, l’analisi dei dati regionali è stata aggiornata al 2010. Ne emerge un quadro in cui il Veneto, sulla base dell’indice unico ottenuto dagli otto macro-indicatori, perde posizioni nella classifica delle regioni collocandosi al quinto posto dietro Trentino Alto Adige, Lombardia, Emilia Romagna e Marche. Nella serie storica 2008-2010, dopo esser salito al quarto posto nel 2009, il Veneto è sceso di una posizione condizionato soprattutto dal benessere materiale e dall’insicurezza fisica ed economica. In una scala 0-1 (vicino allo 0 situazione di difficoltà), il benessere materiale raggiunge il valore di 0,75, mentre l’insicurezza fisica ed economica è 0,73 (per questo valore più sale l’indice migliore è la performance), entrambi in flessione rispetto agli altri indicatori considerati, che sono quindi i soli a tenere alta la posizione del Veneto. A far scendere il benessere materiale, complice la crisi economica, ha contribuito il calo dei consumi dei generi non alimentari, mentre ad accrescere l’insicurezza è stata la disoccupazione, in primis giovani e donne. Poiché questi due indicatori, rispetto a salute, istruzione, lavoro e tempo libero, pubblica amministrazione, ambiente e rapporti sociali, sono quelli più legati al Pil, se ne ricava che il Pil da solo non dice nulla del benessere e della felicità della popolazione.
La novità, in questa fase del progetto, riguarda le singole province del Veneto. Sulla base dell’indice unico, elaborato mettendo assieme gli indicatori all’anno 2010, la provincia che guida la classifica è Verona (0,54), seguita da Treviso (0,53), Padova (0,52), Venezia (0,50), Belluno e Vicenza (0,49), a chiudere Rovigo (0,46). Ciascuna provincia eccelle in un indicatore: Padova per benessere materiale (0,48) e istruzione (0,44); Vicenza per salute (0,58) e disagio fisico ed economico (0,84); Verona per lavoro e tempo libero (0,67); Venezia per ambiente (0,59); Belluno per rapporti personali e sociali (0,75).
«Lo sviluppo economico non è legato solo al Pil ma a tutta una serie di valutazioni sulla sostenibilità e la qualità della vita – ha sottolineato Alessandro Bianchi, presidente Unioncamere del Veneto –. La sfida che il gruppo di lavoro «Oltre il Pil» si propone è una necessità imposta dal periodo storico che stiamo vivendo. Oggi gli affari quotidiani riguardano pure un nuovo ordine dell’economia che non può non passare per un criterio di equità intergenerazionale e sostenibilità anche a favore delle generazioni future. Un ordine che ci impone di guardare oltre e di misurare l’effettivo benessere qualitativo sociale per produrre anche politiche che mirino allo sviluppo armonico dei sistemi economici».
Il materiale del progetto «Oltre il Pil» è scaricabile sul sito www.oltreilpil.it.