Commercio al dettaglio -3,4%, bene i servizi

COMMERCIO AL DETTAGLIO -3,4% MA CRESCE L’OCCUPAZIONE 
BENE I SERVIZI ANCHE SE LE PREVISIONI RESTANO NEGATIVE

COMMERCIO AL DETTAGLIONel terzo trimestre 2011, sulla base dell’indagine VenetoCongiuntura condotta su un campione di 474 imprese con almeno 3 addetti, le vendite al dettaglio hanno registrato una flessione del -3,4% rispetto allo stesso periodo del 2010.

Il bilancio negativo è ascrivibile soprattutto al commercio al dettaglio dei prodotti non alimentari con una flessione del -3,6% e del commercio al dettaglio nei supermercati, ipermercati e grandi magazzini (-3,5%). I prodotti alimentari hanno invece segnato una lieve crescita del +0,4%. Sotto il profilo dimensionale performance negative più accentuate nelle medie e grandi superfici (-3,5%).

In aumento i prezzi di vendita (+1,2%), più marcati per il commercio al dettaglio non alimentare (+2,2%) e per supermercati, iper e grandi magazzini (+1,1%), mentre sono rimasti sostanzialmente stabili per il commercio al dettaglio alimentare (+0,1%). Crescita più pronunciata per le piccole superfici (+1,7%). In linea col fatturato, gli ordinativi hanno registrato una flessione del -3% su base annua. La dinamica negativa è generalizzata a tutti i settori: commercio al dettaglio non alimentare (-3,1%); supermercati, iper e grandi magazzini (-3%); commercio al dettaglio alimentare (-2,3%). Nonostante l’andamento negativo delle vendite, l’occupazione ha registrato una crescita del +1,2%. L’aumento più vistoso nei supermercati, iper e grandi magazzini (+1,5%), stabile il comparto non alimentare, segno negativo per l’alimentare (-1,8%). L’occupazione ha segnato una crescita nelle medie-grandi superfici (+1,5%), mentre è in flessione nelle piccole superfici (-0,5%).

Previsioni
Resta negativo il clima di fiducia degli imprenditori: il saldo tra chi prevede un aumento e chi una diminuzione del volume d’affari è di -10,6 punti percentuali contro il -22,7 p.p. del trimestre precedente. Più sfavorevoli le previsioni per ordini (-20,3 p.p. contro -20,5 p.p. precedente). Per l’occupazione il saldo è -7,8 p.p. (-5,6 p.p. precedente), in rialzo l’attesa per i prezzi di vendita (+16,7 p.p. contro +13,4 p.p. precedente). 

SERVIZINel terzo trimestre 2011, sulla base dell’indagine VenetoCongiuntura condotta su un campione di 867 imprese con almeno 3 addetti, il volume d’affari dei servizi ha registrato una lieve crescita su base annua, ma restano negative le aspettative degli imprenditori.

A livello tendenziale si è evidenziata una crescita nel comparto turistico (+3,8%) e nei trasporti, magazzinaggio e logistica (+1,3%). Stabile il volume d’affari nei servizi innovativi e tecnologici (-0,4%).

Salgono i prezzi di vendita nei trasporti (+2,3%), mentre turistico e servizi innovativi e tecnologici restano invariati rispetto all’anno scorso. Cresce l’occupazione nel settore servizi innovativi e tecnologici (+2,5%), ma pure nei trasporti (+2,1%). Leggero aumento nel settore turistico (+0,4%).

Previsioni
Rimangono negative le aspettative degli imprenditori: nel settore turistico il saldo è -27,2 p.p. (-19.3 p.p. precedente) seguito dal comparto trasporti (-12,4 p.p. contro il -20,6 p.p. precedente). Meno pessimistiche le previsioni nel settore dei servizi innovativi e tecnologici con -0,9 p.p. (-7,1 p.p. precedente). Sul fronte occupazione i saldi d’opinione per il settore turistico si attestano a -21,4 p.p.), per i trasporti -7,6 p.p. e per i servizi innovativi e tecnologici -2,6 p.p. Previsioni in calo per i prezzi di vendita: -5,8 p.p. per i trasporti, -5 p.p. per il turismo e -0,4 p.p. per i servizi innovativi e tecnologici.  

Alessandro Bianchi, presidente Unioncamere del Veneto:
«La contrazione dei consumi, terzo trimestre col segno meno consecutivo per il commercio al dettaglio, testimonia la difficoltà a ripartire del mercato interno. L’auspicio è che i consumi di Natale possano invertire la dinamica negativa, come successo a fine 2010, ultimo trimestre di crescita. L’unico comparto oggi positivo è quello alimentare, segno che i consumi si focalizzano quasi esclusivamente sui generi di prima necessità. La tendenza conferma quindi lo squilibrio fra la componente legata all’export e quella del mercato interno che, in una regione a forte vocazione internazionale come il Veneto, rischia di risultare ancor più marcata. Nei nostri imprenditori c’è poca fiducia, urgono quindi urgenti misure di rilancio della domanda interna da parte del governo e l’innalzamento dell’Iva non va verso questa direzione rischiando, al contrario, di accrescere la percezione di timore e preoccupazione nei consumatori. Qualche timido segnale arriva dall’occupazione, in particolare nel settore dei servizi innovativi e tecnologici. Nel mezzo di una crisi economica che ha nell’export uno dei pochi punti fermi, le tecnologie rappresentano la molla per la promozione internazionale. Conquistare nuovi mercati è complesso, ma se le aziende guadagnano visibilità e credibilità online possono aprire più finestre sul mondo».