COMMERCIO AL DETTAGLIO -4,2%, MA TIENE L’OCCUPAZIONE (+0,8%)
LIEVE CRESCITA NEI SERVIZI ANCHE SE PEGGIORANO LE PREVISIONI
COMMERCIO AL DETTAGLIO – Nel quarto trimestre 2011, sulla base dell’indagine VenetoCongiuntura condotta su un campione di 435 imprese con almeno 3 addetti, le vendite al dettaglio hanno registrato una flessione del -4,2% rispetto allo stesso periodo del 2010.
Il bilancio negativo è ascrivibile a tutti i settori, ma la performance peggiore si registra nel commercio al dettaglio dei prodotti non alimentari con un calo del -9,3%. Più contenute le variazioni per supermercati, ipermercati e grandi magazzini (-3,5%) e per il commercio al dettaglio di prodotti alimentari (-1,3%).
In aumento i prezzi di vendita (+1,9%), con variazioni più marcate per supermercati, ipermercati e grandi magazzini (+2,1%). Per il commercio al dettaglio alimentare si registra un +1,4%, mentre per il commercio al dettaglio non alimentare un +0,7%. Crescita più pronunciata per le medie e grandi superfici (+2,1%) rispetto alle piccole (+1%). In linea col fatturato, gli ordinativi hanno segnato una flessione del -5,5% su base annua. La diminuzione più significativa è stata rilevata per il commercio al dettaglio non alimentare (-8,7%). In flessione anche gli ordinativi per supermercati, iper e grandi magazzini (-5,4%), più contenuta quella per il commercio al dettaglio alimentare (-1%). Nonostante l’andamento negativo delle vendite, si conferma una tenuta dell’occupazione con una crescita del +0,8%, in linea col trimestre precedente. L’aumento più vistoso nei supermercati, iper e grandi magazzini (+1,1%), stabile il comparto alimentare, segno negativo per il non alimentare (-1,4%). L’occupazione segna una crescita nelle medie-grandi superfici (+1,1%), mentre è in flessione nelle piccole superfici (-1%).
Previsioni
Peggiorano le attese degli imprenditori: il saldo tra chi prevede un aumento e chi una diminuzione delle vendite è di -48,9 punti percentuali contro il -10,6 p.p. del trimestre precedente. In diminuzione anche le previsioni per ordini (-46,4 p.p. contro -20,3 p.p. precedente) e occupazione (-16,5 p.p. contro il -7,8 p.p. precedente). In rialzo l’attesa per i prezzi di vendita (+19,6 p.p. contro +16,7 p.p. precedente).
SERVIZI – Nel quarto trimestre 2011, sulla base dell’indagine VenetoCongiuntura condotta su un campione di 809 imprese con almeno 3 addetti, il volume d’affari dei servizi ha registrato una lieve crescita sia su base tendenziale che congiunturale, ma restano negative le aspettative.
A livello tendenziale, crescita nel comparto turistico (+1,6%) e nei servizi tecnologici e innovativi (+1,3%). Stabile il volume d’affari nei trasporti, magazzinaggio e logistica (-0,3%).
Stabili i prezzi di vendita con un lieve aumento in tutti i comparti: +0,4% per il settore turistico, +0,3% per i trasporti, +0,1% per i servizi innovativi e tecnologici. In lieve diminuzione l’occupazione, in particolare nel settore turistico (-2,4%) e nel comparto dei trasporti (-2,2%). In aumento invece nel settore dei servizi tecnologici e innovativi (+2,3%).
Previsioni
Peggiorano le aspettative degli imprenditori: nel settore turistico il saldo è -47,4 p.p. (-27,2 p.p. precedente) seguito dal comparto trasporti (-35 p.p. contro il -12,4 p.p. precedente) e dal settore dei servizi innovativi e tecnologici con -26 p.p. (-0,9 p.p. precedente). Negativi anche i saldi relativi all’occupazione: per il settore turistico a -18,9 p.p., per i servizi innovativi e tecnologici -9 p.p., per i trasporti -7,9 p.p. Previsioni positive invece dai prezzi di vendita: +11,9 p.p. per i trasporti, +1,3 p.p. per il turismo, mentre restano negative per i servizi innovativi e tecnologici con -1,9 p.p.
Alessandro Bianchi, presidente Unioncamere del Veneto:
«Da un anno ormai i consumi delle famiglie fanno registrare il segno negativo nel commercio al dettaglio. E’ evidente che il mercato interno stenta a riprendersi e nemmeno i consumi del periodo di Natale sono serviti a invertire la rotta. In un contesto di difficoltà, il commercio dei prodotti non alimentari, quindi non di prima necessità, ha registrato un crollo del -9,3% e fa riflettere che il bilancio negativo coinvolga tutte le tipologie distributive. Il potere d’acquisto delle famiglie cala sempre di più, amplificando lo squilibrio già esistente fra la componente legata all’export, che è la vera molla dell’economia veneta, e un mercato interno bloccato. Per rilanciare il mercato nazionale è necessario abbattere la pressione fiscale, soprattutto ora che nei nostri imprenditori continua a crescere il clima di sfiducia e il nuovo aumento dell’Iva, previsto per ottobre, può mettere ulteriormente a rischio il potere d’acquisto delle famiglie. La tenuta dell’occupazione è positiva ma si viaggia a vista e sempre dietro al traino dei servizi tecnologici e innovativi che, con l’export, rappresentano il valore aggiunto dell’imprenditoria veneta».