Composizione crisi d’impresa, ancora poche le istanze di salvataggio. Pozza (Unioncamere veneto): “Alleati dei titolari d’azienda per creare cultura d’impresa”

Nei primi 6 mesi dall’entrata in vigore della composizione negoziata per la soluzione della crisi d’impresa, sono 20 le istanze presentate in tutto il Veneto e e 359 gli esperti iscritti nell’apposito elenco per affiancare le imprese nel percorso di risanamento. Numeri molto al di sotto delle attese. La misura, diventata attuativa con gli ultimi correttivi il 15 luglio scorso, stenta a decollare forse anche per la diffidenza dei piccoli imprenditori, commercianti, artigiani e agricoltori. Ma il sistema camerale, che gestisce l’apposita piattaforma di autovalutazione per diagnosticare lo stato di salute dell’attività, sostiene con convinzione il valore dello strumento per aiutare le imprese a irrobustirsi, a crescere ed evitare il rischio di default.

La piattaforma per la composizione negoziata – ricorda il presidente di Unioncamere del Veneto Mario Pozza – è uno strumento agile, volontario e assolutamente riservato. Un’area è riservata alla presentazione delle istanze formali di crisi, ma il sistema mette a disposizione anche una sezione pubblica, di tipo informativo, con un ‘test di crisi’ che permette all’imprenditore, soprattutto alle ditte ‘micro’, di avere una diagnosi sullo stato di salute patrimoniale e finanziaria della propria attività”. Per non mettere la testa sotto la sabbia, ma affrontare le turbolenze del mercato nell’ottica di salvaguardare al continuità del business.

Ad oggi, le procedure sopra soglia gestite alla Commissione regionale, che ha sede alla Camera di Commercio di Venezia Rovigo quale capoluogo di regione, sono 20: 6 a Treviso-Belluno, 4 a Venezia-Rovigo, 5 a Padova, 3 a Verona e 2 a Vicenza. Ma i numeri esigui non sono un termometro efficace della buona salute della nostra economia. Secondo il Barometro dell’economia regionale di Unioncamere del Veneto, nel 1° trimestre 2022 si contano già 138 fallimenti e concordati e 1632 chiusure e liquidazioni.

Ora ci attende un autunno difficile – commenta Pozza – con un’economia regionale già in rallentamento nei primi mesi di quest’anno, su cui pesano drammaticamente gli strascichi della pandemia, gli impatti del conflitto in Ucraina e l’aumento dei costi energetici e delle materie prime, l’inflazione. A questo si aggiungono i problemi del Superbonus, la caduta del Governo e la possibilità di una stretta creditizia.

Abbiamo vissuto nella ‘bolla’ degli interventi di Stato che hanno rallentato la moria di imprese, ma ora rischia di esplodere. In questo contesto problematico, la composizione negoziata appare un cambio di paradigma necessario per uscire dall’idea del fallimento e dare priorità alla continuità aziendale”.

Nell’elenco veneto degli Esperti, ad oggi sono iscritti 305 commercialisti, 46 avvocati e 8 manager: figure cruciali di consulenti e negoziatori, che possono affiancare l’imprenditore nell’avere consapevolezza dei propri mezzi, riconoscere i segnali di crisi e giocare d’anticipo per intervenire tempestivamente con correttivi, in un’ottica di risanamento e sopravvivenza dell’impresa con il suo patrimonio di know how, posti di lavoro e indotto.

Il sistema camerale veneto è fortemente impegnato in progettualità tese a diffondere e far crescere la cultura della prevenzione della crisi d’impresa e del monitoraggio costante dell’adeguatezza dell’assetto organizzativo, amministrativo e contabile.

Info piattaforma: https://composizionenegoziata.camcom.it/ocriWeb/#/accedi