Congiuntura: Commercio IIItr 2012

COMMERCIO AL DETTAGLIO: ANCORA GIU’ I CONSUMI -5,1%
Performance peggiore per i non alimentari (-5,2%), positiva la dinamica occupazionale. Previsioni contrastanti: meglio ordinativi e vendite, peggiora il lavoro
Bianchi: «Nessun effetto dalle aperture domenicali. Da gennaio a ottobre chiusi 3.500 negozi»

Nel terzo trimestre 2012, sulla base dell’indagine VenetoCongiuntura condotta su un campione di 1.184 imprese con almeno 3 addetti, le vendite al dettaglio hanno registrato una flessione del -5,1% rispetto allo stesso periodo del 2011.

La marcata contrazione dei consumi è ascrivibile a tutti i segmenti, ma la performance peggiore si registra nel commercio al dettaglio dei prodotti non alimentari e i supermercati, ipermercati e grandi magazzini con un calo del -5,2%. Più contenute, ma comunque negative, le variazioni per il commercio al dettaglio di prodotti alimentari (-3,1%).

Continua l’aumento dei prezzi di vendita (+0,5%), con variazioni più marcate per il commercio al dettaglio alimentare e i supermercati, iper e grandi magazzini (+0,6%). Stazionario, invece, il commercio al dettaglio non alimentare (+0,1%) mentre, per quanto riguarda le dimensioni, la variazione ha evidenziato un aumento maggiore per le medie e grandi superfici (+0,6%) e stabile per le piccole (+0,2%). In linea col fatturato, gli ordinativi hanno segnato una flessione del -6% su base annua. Come nel trimestre precedente, la performance peggiore è stata rilevata per supermercati, ipermercati e grandi magazzini (-7,4%), seguiti dal commercio al dettaglio non alimentare (-4,2%) e dal commercio al dettaglio alimentare (-3,2%). Per quanto riguarda la classe dimensionale, i più colpiti risultano i punti vendita di media e grande superficie (-7,4%). Nonostante l’andamento negativo delle vendite, in linea con quanto rilevato nei trimestri precedenti, resta positiva la dinamica dell’occupazione che registra un aumento del +0,6% su base annua. Diverse però le dinamiche relative ai settori: supermercati, ipermercati e grandi magazzini hanno segnato un aumento del +1,5%, negative invece le variazioni per commercio alimentare (-3,1%) e per quello non alimentare (-1,2%). Ad una variazione positiva nelle medie e grandi superfici (+1,5%), fa da contraltare la variazione negativa nelle piccole (-1,5%).

Previsioni
Contrastanti le attese degli imprenditori. Il saldo tra chi prevede un aumento e chi una diminuzione degli ordinativi e delle vendite è risultato in lieve miglioramento: rispettivamente -42,0 punti percentuali (contro il -45,7 p.p. del trimestre precedente) e -39,2 p.p. (-48,1 p.p. nel trimestre precedente). Peggiorano invece le aspettative per l’occupazione che segnano un -13,6 p.p. contro il -12,5 p.p. precedente. Anche per i prezzi di vendita si passa dai +4,5 p.p. del trimestre precedente al +10,5 p.p. del periodo in esame.

Alessandro Bianchi, presidente Unioncamere del Veneto:
«Nei mesi estivi le vendite al dettaglio hanno registrato una nuova flessione (-5,1% su base annua), che si aggiunge a quelle già evidenziate nella prima parte del 2012. Sono dati che confermano quanto emerso nell’indagine realizzata da Regione ed Unioncamere del Veneto nell’ambito del progetto MOLO: le aperture domenicali e le liberalizzazioni degli orari dei negozi non hanno sortito alcun effetto sui consumatori, che hanno mantenuto le loro abitudini di acquisto, pur avendo meno reddito disponibile. Gli ultimi dati dell’Inps ci dicono che, tra il 2008 e il 2011, il potere d’acquisto delle famiglie italiane si è ridotto del 5,2% e il reddito complessivo è cresciuto solo grazie alle prestazioni sociali. Negli ultimi mesi il clima di fiducia dei consumatori si è stabilizzato in Veneto, ma l’annuncio di un nuovo aumento delle aliquote Iva stabilito dal Governo rischia di portare a un’ulteriore contrazione dei consumi. Il periodo natalizio, che di solito riserva un po’ di respiro al settore del commercio, forse riuscirà rallentare la contrazione delle vendite al dettaglio, ma preoccupa la tendenza al ribasso degli standard di spesa delle famiglie. A questo vanno aggiunte le numerose chiusure di esercizi commerciali che, tra gennaio e ottobre 2012, hanno visto abbassare le serrande oltre 3.500 negozi nel solo Veneto con un saldo tra nuove aperture e chiusure risultato negativo di 1.880 unità. In questo quadro di grande incertezza sembrerebbe resistere l’occupazione, anche in questo trimestre l’unico dato con segno positivo (+0,5%), ascrivibile per lo più alle aperture domenicali e quindi ad un’offerta di lavoro precaria e despecializzata».