Pil Veneto: nel 2011 ripresa instabile con un +1,6%

PIL VENETO: NEL 2011 RIPRESA INSTABILE CON UN +1,6%
Il traino dalle esportazioni (+7%), dovrebbe esaurirsi la crisi occupazionale
A 7 aziende il Premio regionale per lo sviluppo economico

Dopo aver assorbito le conseguenze della recessione nel 2010, il Pil del Veneto nel 2011 crescerà dell’1,6%, in linea con l’anno precedente, ma gli effetti della crisi occupazionale dovrebbero finalmente esaurirsi. Il quadro dell’economia regionale, fra un bilancio del 2010 e le previsioni per l’anno in corso, è stato tracciato stamattina, presso la Camera di Commercio di Rovigo, durante la presentazione della relazione su “La situazione economica del Veneto nel 2010”, rapporto curato da Unioncamere del Veneto giunto alla sua 45esima edizione. A fare gli onori di casa Lorenzo Belloni, presidente della Camera di Commercio di Rovigo, seguito dal saluto di Giuseppe Fedalto, presidente Unioncamere del Veneto, mentre la relazione è stata illustrata da Gian Angelo Bellati, direttore Unioncamere del Veneto. Presenti come relatori Marialuisa Coppola, assessore allo Sviluppo economico Regione Veneto, e Francesco Borga, presidente Veneto Sviluppo.

Lasciatosi alle spalle la fase più acuta della crisi toccata nel 2009 (-5,9%), il Veneto ha chiuso il 2010 crescendo dell’1,6%, in linea con Friuli Venezia Giulia (+1,7%) e dietro solo alla Lombardia (1,9%). Determinante il ruolo della domanda estera: +16,2% per le esportazioni (+24,9% le importazioni) anche se con una riduzione dell’avanzo commerciale che, nel 2010, è sceso a 7,4 miliardi di euro (10,5 miliardi nel 2008). La ripresa dei livelli esportativi ha interessato tutti i principali mercati stranieri, con aumenti superiori al 30% per gli Stati Uniti e addirittura del 50% in Cina. Stazionario il numero delle imprese attive (-0,2%) con un ritorno positivo del saldo fra nate (+6%) e cessate (-8,2%). Nel 2010 è proseguita la contrazione occupazionale con un saldo negativo di quasi 15mila posti di lavoro, soprattutto nella componente dipendente (-2,7%), ma non per quella autonoma (+9,7%). Il tasso di occupazione è rimasto stabile (64,5%) mentre quello di disoccupazione è cresciuto al 5,8% (7,5% quello femminile). Le ore autorizzate di Cig sono aumentate del 54%, sfondando la soglia di 125 milioni, pari a circa 76mila lavoratori.

Nel 2010 il settore agricolo ha registrato un +7% della produzione lorda; l’industria manifatturiera ha evidenziato valori positivi in tutti i trimestri con una crescita media annua del +6,3% a fronte però di una dinamica ancora negativa per le microimprese (-2,3%); le costruzioni -8,5% degli investimenti anche se è cresciuto il mercato delle ristrutturazioni, complice il piano casa che, nel 2010, ha raggiunto le 22mila domande; le vendite del commercio al dettaglio +1,2%; il turismo è tornato a crescere col +4,6% degli arrivi e il +0,6% delle presenze per complessivi 14 milioni di turisti e quasi 61 milioni di pernottamenti; sul fronte bancario, l’attività di prestito ha registrato un +5,6% e anche gli impieghi alle imprese, nel secondo semestre, hanno evidenziato una ripresa; nei trasporti si è registrato un aumento delle percorrenze autostradali (+1,7%), dei passeggeri (+4,2%) e movimentazione merci (+8,5%) negli aeroporti, col porto di Venezia che ha registrato un +4,5% nel traffico merci (26,4 milioni di tonnellate) e un incremento passeggeri del +9% per un totale di 2 milioni. Migliorato nel 2010 il quadro della finanza pubblica, col rapporto deficit/Pil sceso al 4,6% rispetto al 5,4% del 2009. Il bilancio di previsione della Regione del Veneto per il 2011 fa segnare una diminuzione degli impegni di spesa del -7,1% rispetto al 2010.

PREVISIONI PER IL 2011
Secondo le stime più recenti di Unioncamere-Prometeia, il Veneto registrerà una crescita del Pil pari all’1,6%, lievemente superiore a quella del Nordest (+1,4%), in linea con la Lombardia (+1,6%) e davanti a Emilia Romagna e Friuli Venezia Giulia (+1,3%). In crescita l’andamento delle esportazioni, previsto al rialzo del 7%, mentre le importazioni dovrebbero espandersi fino al 4,5%. Si rafforzano la spesa per i consumi delle famiglia venete (+1,4%) e gli investimenti fissi lordi (+3%). Gli effetti della crisi sull’occupazione dovrebbero finalmente esaurirsi: le unità di lavoro entro la fine dell’anno sono previste in aumento del +0,8%, ma il tasso di disoccupazione potrebbe risalire fino al 5,9% per un possibile rientro nel mercato dei lavoratori inattivi.

I dati relativi al primo trimestre 2011, secondo l’indagine VenetoCongiuntura, confermano una crescita del +4,6% della produzione industriale delle imprese con almeno 2 addetti, mentre nel commercio al dettaglio le vendite sono lievemente diminuite (-0,7%). Positivo il trend degli ordinativi (+0,6%), negativo invece l’andamento congiunturale in alcune attività dei servizi: -0,9% innovativi e tecnologici, -1,5% turismo. Solo i trasporti hanno segnato una crescita del +2,5%. Stabile il saldo tra iscrizioni e cessazioni nello stock delle imprese attive che si attesta a 455mila unità. I primi dati provvisori del 2011 confermano la sostenuta vitalità delle esportazioni, aumentate del +17,6%, mentre le importazioni del +22%. Crescono anche le presenze turistiche con 5,5 milioni nel primo trimestre (+4,1%). Calano le imprese che hanno dichiarato situazioni di difficoltà (da 505 a 415 nei primi quattro mesi dell’anno) e dei lavoratori potenzialmente coinvolti (da 10.348 a 7.077). Le ore autorizzate di Cig ordinaria e straordinaria si sono attestate a 28,8 milioni contro 42,2 milioni di ore dello stesso periodo 2010.

«Nel 2010 l’economia veneta è ripartita in un quadro internazionale che rimane tuttavia ancora incerto – commenta Giuseppe Fedalto, presidente Unioncamere del Veneto –. Determinante è stato il ruolo della domanda estera, mentre continuano a soffrire le imprese di piccole dimensioni, fulcro del tessuto imprenditoriale regionale, svantaggiate da inadeguati meccanismi di protezione come l’accesso al credito e gli ammortizzatori sociali. Ma le aziende esportatrici e quelle più innovative hanno saputo reagire uscendo prima di altre dalla crisi. Le maggiori preoccupazioni riguardano ora il mercato del lavoro, in particolare il mondo giovanile: un giovane su cinque è infatti disoccupato e il tasso di disoccupazione nella fascia 15-24 anni è cresciuto di 4,7 punti percentuali rispetto al 2009, raggiungendo il 19,1%. Quest’anno si prevede che il ritmo di crescita non sarà sostenuto, ma il Veneto ripartirà comunque superando il momento di grave recessione che ha sì indebolito la nostra economia, ma ha anche evidenziato i punti di eccellenza del nostro sistema produttivo: capacità di resistere alle avversità, tessuto produttivo sano, adattamento alle situazioni contingenti negative. Anche la Pubblica amministrazione dovrà contribuire alla ripresa non solo tagliando le spese inutili e riducendo gli sprechi, ma anche nell’essere parte attiva del “progetto rilancio” dell’economia regionale con contributi e agevolazioni di diversa natura da indirizzare a quelle realtà economiche che forniscano garanzie di competenza, professionalità, innovazione e anche legalità».

I Vincitori del “Premio regionale per lo sviluppo economico del Veneto”

  • LOCANDA SAN LORENZO s.r.l. – Puos d’Alpago, Belluno
  • TERME MIRAMONTI s.r.l. – Montegrotto Terme, Padova
  • RITAL s.n.c. di Rigato Mariano e Rigato Marilla – Lendinara, Rovigo
  • MINUTERIE di PRECISIONE di Fadel D.&A. s.n.c. – Gorgo al Monticano, Treviso
  • BIBIONE TERME S.p.a. – San Michele al Tagliamento, Venezia
  • CANTINA di COLOGNOLA AI COLLI soc. agricola coop. – Colognola ai Colli, Verona
  • NICO S.p.a. unipersonale – Cassola, Vicenza