Stati generali: digitale e innovazione, internazionalizzazione, orientamento al lavoro, turismo e cultura, i cantieri per il futuro

23 milioni e mezzo di euro investiti nella accompagnare le imprese alla digitalizzazione, alla gestione dei processi di innovazione e alla tutela delle loro idee e tecnologie. Oltre 11 milioni di euro per azioni di formazione, orientamento e assistenza delle imprese nell’internazionalizzazione, più di 5 milioni per l’orientamento al lavoro, 13 investiti in interventi per il turismo e la cultura.

E ancora, solo nel 2021, 7800 utenti degli uffici Marchi e Brevetti, 11.500 imprese partecipanti a iniziative sulla digitalizzazione attraverso i PID Punti Impresa Digitale PID, 2150 imprese partecipanti a 860 test di autovalutazione della maturità digitale, 700 fruitori delle attività di orientamento al lavoro e 2100 studenti di 50 istituti scolastici della regione coinvolti in percorsi per le competenze trasversali.

Sono alcuni dei risultati realizzati nell’ultimo triennio dalle Camere di Commercio venete e dall’Unione regionale per formare, accompagnare e sostenere le imprese, in un momento in cui la pandemia Covid prima e il contesto geopolitico, la crisi energetica e i suoi effetti oggi mettono a rischio anche la continuità aziendale per effetto dei rapidi cambiamenti delle condizioni dell’economia. Il dato è emerso nel corso della 1° convention del sistema camerale Veneto all’M9 Museo del Novecento di Mestre, che ha ospitato gli interventi introduttivi di Andrea Prete, Presidente Unioncamere italiana e di Roberto Marcato, Assessore allo Sviluppo economico – Energia Regione del Veneto, e la lectio dell’economista Dominick Salvatore dall’Italy-America Chamber of Commerce – IACC a New York, una fotografia per comprendere la metamorfosi in atto dell’economia mondiale.

“Il sistema camerale Veneto, ha interpretato e continua ad interpretare un ruolo da protagonista sulla scena nazionale: da quando nel 2015 ha realizzato il primo accorpamento tra le Camere di commercio di Venezia e Rovigo, a quando per primo ha agito giudizialmente contro il versamento al bilancio dello Stato dei risparmi derivanti dalle norme sul contenimento della spesa” ha esordito il Presidente di Unioncamere del Veneto Mario Pozza, aprendo i lavori  davanti a Presidenti, segretari generali, consiglieri, funzionari camerali, categorie economiche, rappresentanze associative e imprese, riuniti per gli “stati generali” dell’Unione attorno al tema “Futuro. Pronti all’impresa”.

Parliamo di un area territoriale con un tessuto industriale di oltre 426.000 imprese, che vanta il Pil più alto d’Italia, traino per l’economia nazionale, che secondo gli ultimi dati Prometeia crescerà del +3,8% nel 2022, in rialzo rispetto alla stima di luglio (era +3,4%). Un sistema economico e sociale che si distingue per capacità adattiva e di rinnovamento, che ha affrontato con resilienza le discontinuità degli ultimi 3 anni, in cui la capacità di stringere alleanze e reti permette di superare i tempi più difficili. Ma sono già emersi segnali di stanchezza per le nostre imprese per il rallentamento della domanda, su cui pesano l’impennata dell’inflazione e le politiche monetarie più restrittive. E tuttavia prospettive degli imprenditori per la fine del 2022 rimangono ancora, inaspettatamente, positive”.

“L’Unione e le Camere sono raccordo tra pubblico e privato – ha sottolineato il Sindaco di Venezia Luigi Brugnaro– e hanno un ruolo fondamentale per la capacità di fare innovazione tecnologica, cultura e uso del dato, export e accompagnamento alle imprese in termini di conoscenza degli strumenti, insieme alla Regione e agli Enti locali. Iniziative come quella di oggi aiutano a pensare allo sviluppo economico, superando i problemi attuali, perché in questo momento il Veneto deve dare a giovani e a startup l’idea di un terreno che accoglie l’iniziativa privata. E invece passata una cultura della decrescita felice, ma non possiamo vivere sui sostegni. Dobbiamo essere coraggiosi e avere la mentalità per essere vincenti attraverso il lavoro”.

“Colgo l’occasione di questo convegno – ha dichiarato l’Assessore regionale veneto allo Sviluppo economico e all’Energia, Roberto Marcatoper ringraziare di cuore il Presidente di Unioncamere Veneto, Mario Pozza, e tutti gli uomini e le donne del mondo della economia veneta. Li ringrazio per il grande lavoro che siamo riusciti a fare insieme soprattutto in un periodo drammatico e difficile come quello che abbiamo vissuto durante il COVID 19 con il Lockdown. Lo dico perché è vero che abbiamo un accordo di programma che ci impegna a fare delle cose per il nostro territorio, ma è come quelle cose vengono fatte che fa la differenza. Nei mesi scorsi, quello che si vedeva in Tv era solo la conta, ahimé, dei decessi e dei contagi, ma non si misurava tutto il lavoro che c’era dietro anche sul fronte dell’economia e dell’impresa. Mi ricordo le tante ore trascorse insieme agli uomini e alle donne di Unioncamere per capire cosa fare per superare quel momento. Per capire come aiutare le nostre imprese, quali risposte immediate avremmo potuto dare agli imprenditori e artigiani che ci chiamavano h24 per sapere cose che nessuno poteva sapere in quel momento. Il sabato sera c’era la conferenza del Premier che parlava di chiusure e di codici e poco dopo mezzanotte cominciavano le telefonate in cui gli imprenditori mi chiedevano: domani apro o chiudo? Ho un codice misto, che faccio? C’era un confronto quotidiano con i nostri imprenditori e artigiani e vi assicuro che non era facile”.

Il Sistema camerale e i cantieri del futuro

Oggi l’intero sistema camerale intende essere ancora più efficace nel rispondere alle esigenze delle imprese e del sistema economico ed è pronto a un altro passo verso l’autonomia funzionale e a un salto di qualità.

Sul primo fronte il tema è la decadenza per illegittimità dell’obbligo per le Camere di versare al bilancio dello Stato le somme derivanti dalle riduzioni di spesa (sentenza n. 210-2022 della Corte Costituzionale), che trattiene in Veneto circa 5 milioni di euro da destinare al supporto di imprese e territorio. Una dote significativa, soprattutto a fronte di un calo di quasi il 30% dei proventi per le CCIAA venete (diritto annuale, diritti segreteria, altri proventi) tra il 2014 e il 2021.

Sul secondo fronte, il tema è quello delle nuove professionalità camerali basate su profili di competenza, per rafforzare una struttura che nello stesso periodo ha perso il 21% del proprio personale  a tempo indeterminato.

Per il futuro le Camere di commercio intendono porsi sempre più come soggetti aggregatori per istituzioni e associazioni, catalizzatori a livello locale per l’elaborazione e realizzazione di iniziative di sviluppo dei territori, cinghia di trasmissione a livello regionale tra la politica e le imprese. Lo faranno ponendosi come punto di sintesi nei confronti delle imprese e del Governo su una pluralità di temi strettamente correlati, per essere a servizio del paese in modo snello ed efficace: dall’innovazione alla digitalizzazione all’internazionalizzazione, dall’orientamento al lavoro all’educazione all’imprenditorialità, dallo sviluppo della  dimensione economico/culturale del turismo e della cultura alla semplificazione, infrastrutture, credito, fino alla grande sfida della risposta alla crisi energetica.

Va in questo senso la partecipazione alle reti esistenti come Enterprise Europe Network, di cui Unioncamere Veneto è coordinatore per il nord est, e a quelle nascenti come gli European Digital Innovation Hub, la collaborazione con gli enti di ricerca nazionali, le Università, il Competence Centre, i Parchi scientifici, gli ITS Academy, le strutture in house specializzate come Infocamere, Uniontrasporti, Venicepromex, il rafforzamento della presenza a Bruxelles e la sinergia con le Camere estere, per rivendicare, anche grazie all’Accordo sottoscritto con la Regione del Veneto, il ruolo di accompagnamento anche all’estero a favore delle imprese.

Il commento del Presidente della Regione del Veneto Luca Zaia

“In questo contesto storico, le Camere di Commercio, in qualità di enti del sistema pubblico con una propria autonomia funzionale e grazie al principio di sussidiarietà orizzontale, rappresentano uno snodo fondamentale nel rapporto tra istituzioni e imprese” recita il messaggio istituzionale fatto pervenire dal Presidente Zaia.

“A loro va il grande merito di favorire il dialogo e la collaborazione tra pubblico e privato con l’obiettivo di sostenere lo sviluppo economico e la coesione sociale dei nostri territori. Il Sistema Camerale Veneto si è rivelato un’organizzazione dinamica e orientata all’innovazione che, forte del suo ruolo sinergico, svolge un’importante attività di accompagnamento delle imprese facendosi promotore di proposte e progetti a beneficio del nostro sistema economico.

Il rapporto tra Regione del Veneto e Sistema Camerale Veneto è caratterizzato da una proficua cooperazione tra le due Istituzioni e fa parte di un modello di collaborazione ormai consolidato che si è concretizzato, negli ultimi tempi, in diverse iniziative, tra le quali: gli aiuti legati all’emergenza pandemica da Covid-19 con i bandi ristori; la vicinanza in ambito di governance del turismo con la gestione dell’Osservatorio turistico regionale; la tutela dei prodotti del nostro territorio e, in particolare, l’opposizione che Unioncamere del Veneto ha presentato alla domanda della Croazia relativa alla protezione della menzione “Prošek”; oltre alla collaborazione tra le nostre delegazioni a Bruxelles, che vuole rappresentare la comune volontà di accrescere la qualità della presenza veneta presso le Istituzioni europee”.

Premio regionale Sviluppo Economico 2022

Nel corso dell’evento è stato consegnato il Premio regionale per lo Sviluppo Economico 2022, promosso da Unioncamere del Veneto per valorizzare le imprese che hanno contribuito in modo significativo alla crescita economica e sociale del territorio regionale.

Il premio è composto di due sezioni:

  • “Innovazione in impresa” vuole riconoscere la realizzazione di rilevanti trasformazioni orientate all’innovazione sia essa organizzativa, tecnologica, di prodotto o di processo e strategica quale strumento per la competitività nel mercato nazionale e internazionale.
  • “Responsabilità sociale d’impresa” premia l’integrazione dei principi della RSI all’interno dell’ordinaria gestione aziendale.

5 sono state le imprese premiate, una per ciascuna Camera di Commercio territoriale.

  • Sezione Responsabilità Sociale d’Impresa

          L’Incontro Cooperativa Sociale – Castelfranco Veneto (TV)

L’Incontro Cooperativa Sociale nasce nel 1991a Castelfranco Veneto. Attualmente la cooperativa, che gestisce 28 strutture, conta 341 soci/socie lavoratori e 61 dipendenti, e genera circa 18 milioni di fatturato annuo. La cooperativa con la propria opera quotidiana si fa promotrice dell’obiettivo 8 dell’Agenda 2030 dell’ONU “Lavoro dignitoso e crescita economica”. Grazie alla collaborazione con imprese del territorio e con Parco Scientifico e Tecnologico Galileo Visionary District, sono stati avviati processi di avvicinamento del sociale e del terzo settore al mondo dell’impresa.

  • Sezione Responsabilità Sociale d’Impresa

          Mafin s.r.l. – Galliera Veneta (PD)

Mafin s.r.l. da oltre 30 anni è produttore di pellets di alta qualità per l’industria degli snacks. Fondata nel 1991, Mafin s.r.l. è il produttore n.1 in Italia e leader in Europa per volume, col più grande  stabilimento produttivo di pellet a livello mondiale. Oltre a garantire la qualità superiore del proprio prodotto, investendo nel know-how tecnologico Mafin s.r.l. si impegna a 360° nei confronti dei lavoratori, della comunità locale, dei clienti e dell’ambiente.

  • Sezione Innovazione in impresa

          BOZZATO FABRIZIO Impresa Individuale – Cavallino Treporti (VE)

L’azienda agricola Bozzato Fabrizio di Cavallino Treporti dal 1956 coltiva ortaggi su un terreno di un ettaro e mezzo. Qui, da 6 anni il figlio e coadiuvante Marco Bozzato ha avviato il progetto “Verbezia”, una serra di 1000 metri dove oltre alle tradizionali verdure di stagione coltiva più di 30 varietà di erbe e fiori dalle proprietà particolari e curiose ricercate da chef stellati e spedite in rinomati ristoranti a Venezia, Milano e Roma. L’innovatività del progetto risiede nella sua capacità di generare un’alta redditività per l’azienda valorizzando al contempo il territorio, prezioso contenitore di biodiversità.

  • Sezione Innovazione in impresa

          HINOWA s.p.a. – Nogara (VR)

Hinowa S.p.A. nasce nel 1987 a Nogara (VR) sulla base di una lunga tradizione familiare di costruttori di macchine. Si specializza nella progettazione, costruzione e vendita di macchine compatte per l’edilizia, l’agricoltura e il giardinaggio. L’azienda è cresciuta in 35 anni diventando una realtà con sbocco commerciale internazionale, arrivando a occupare 240 addetti nello stabilimento di Nogara, con un fatturato che supera oggi i 90Ml Euro e una crescita nell’ultimo anno superiore al 25%, con un trend che non vede flessioni negative importanti da circa dieci anni. Hinowa è stata annoverata nell’anno 2021 tra le 1000 imprese Italiane con maggiore sviluppo e inserita nel programma “Imprese Vincenti” promosso dal gruppo Intesa Sanpaolo.

  • Sezione Innovazione in impresa

            BIOMAX s.p.a. – Vicenza

Biomax è nata nel 1989 ed è leader nazionale nella fornitura di dispositivi medico-chirurgici e implantari per odontoiatri. Da 5 anni si occupa anche di allineatori funzionali invisibili per l’allineamento dei denti. La ricerca continua di innovazioni e l’avere cura del cliente sono alla base della mission aziendale di Biomax. Avere cura è il principio ispiratore di Biomax.