Unioncamere Veneto condivide lo stato di agitazione del Sistema camerale

UNIONCAMERE VENETO CONDIVIDE LO STATO DI AGITAZIONE DEL SISTEMA CAMERALE. MERCOLEDI’ 23 LUGLIO SOSPENSIONE DEI SERVIZI

 

Venezia, 22 luglio 2014 – Il personale di Unioncamere Veneto condividelostato di agitazione, proclamato per mercoledì 23 luglio 2014 dai dipendenti delle Camere di Commercio, che culminerà con la manifestazione nazionale in programma a Roma nei pressi di Montecitorio. Domani i servizi di Unioncamere Veneto ed Eurosportello Veneto subiranno un momento di sospensione (9-13 in concomitanza con la manifestazione) per dare un segnale agli utenti delle possibili conseguenze nei prossimi mesi dei provvedimenti del Governo.

Allarmati dal provvedimento del Governo di ridurre del 50% il diritto annuale pagato dalle imprese, nonché dalle ipotesi di riforma che riguardano il Sistema camerale contenute nelle bozze di disegno di legge delega sinora circolate, il personale diUnioncamere Veneto condividele ragioni che hanno indotto le sigle sindacali CGIL, CISL E UIL, comparto funzione pubblica, a proclamare lo stato di “agitazione”. Ai dipendenti delle Unioni regionali delle Camere di Commercio si applica il contratto collettivo nazionale di lavoro del terziario, distribuzione e servizi, tuttavia è evidente che il “ridisegno” delle Camere di Commercio coinvolge tutto il sistema: le Camere, le loro Aziende Speciali, le società di sistema, le Unioni regionali.

Queste ultime rivestono un ruolo fondamentale nelle azioni a sostegno dello sviluppo economico dei territori, che realizzano attraverso fondi regionali, nazionali ed europei grazie a personale di elevata professionalità e specializzazione. Convinto che il patrimonio di competenze dell’intero Sistema camerale vada preservato e pronto alla condivisione di idee e proposte per migliorare quanto di buono esso fa a servizio delle imprese e del Paese, il personale di Unioncamere Veneto si unisce pertanto alle preoccupazioni dei dipendenti camerali ed invita il Governo a valutare con razionalità ed attenzione le conseguenze di ogni intervento ed il reale rapporto costi/benefici.

Come dimostrato da un recente studio realizzato dalla CGIA di Mestre e commissionato da Unioncamere Veneto, l’incidenza del Sistema camerale sulla spesa pubblica nazionale rappresenta lo 0,2%, pari a 1,8 dei 715 miliardi di spesa pubblica primaria. La riduzione del 50% del diritto annuale comporterebbe un risparmio medio annuo di circa 63 euro ad impresa a fronte di un effetto recessivo di circa 2,5 miliardi di euro e oltre 2.500 i posti di lavoro a rischio, con un aggravio sulle casse dello Stato di 167 milioni di euro (89 per il personale; 22 per gli oneri previdenziali delle Cciaa della Sicilia; 46 di minori versamenti, imposte e tasse).

«Non siamo qui per mantenere in vita, con accanimento terapeutico, un malato terminale. Siamo invece qui per evitare che i giusti risparmi sul fronte pubblico non finiscano per tagliare, se non l’unica, comunque una delle realtà più virtuose – ribadisce Fernando Zilio, presidente Unioncamere Veneto. Il sistema delle Camere di Commercio e delle Unioni Regionali, soprattutto in alcune regioni tra cui il Veneto, sono garanzia di sviluppo per le imprese e di sostegno alla loro azione sia sul mercato interno che estero».