Veneto congiuntura: quadro ancora debole, ma si intravede un graduale recupero nella domanda estera

I dati del secondo trimestre 2024 dell’attività manifatturiera veneta si mantengono sostanzialmente in linea con quanto osservato nel primo trimestre dell’anno. In un contesto economico globale che si è dimostrato sorprendentemente resiliente nel fronteggiare i diversi shock degli ultimi anni, i livelli produttivi della manifattura veneta mostrano un andamento ancora debole con un – 0,5% (variazione congiunturale destagionalizzata). Segnali positivi si intravedono dalla domanda estera, sia nel confronto con il primo trimestre dell’anno, sia nelle aspettative per i mesi estivi.

Sono i risultati principali di VenetoCongiuntura, l’analisi congiunturale sull’industria manifatturiera realizzata da Unioncamere Veneto su un campione di oltre 2.100 imprese con almeno 10 addetti, cui fa riferimento un’occupazione complessiva di oltre 112.000 addetti.

“I livelli produttivi sono lievemente inferiori rispetto al primo trimestre dell’anno – commenta il Presidente di Unioncamere Veneto Antonio Santocono e resta invariato il grado di utilizzo degli impianti, fermo al 70% della capacità produttiva. Qualche segnale positivo viene dagli ordinativi esteri in leggera crescita, che fanno migliorare le aspettative degli imprenditori per la seconda parte dell’anno a conferma della ripresa del commercio mondiale. Rimane invece ancora debole la domanda interna, anche perché sulle decisioni di spesa delle famiglie continuano a pesare l’incerta evoluzione del mercato del lavoro e dell’inflazione, scesa meno rapidamente delle attese. La sostanziale tenuta del comparto e l’ottimismo dei nostri imprenditori, però, dimostrano ancora una volta la resilienza e la volontà di reagire del nostro tessuto produttivo. Come sistema camerale veneto, stiamo mettendo in campo tutto l’impegno possibile per supportarli, anche con la capacità di analizzare e interpretare lo stato di salute dell’economia e di cogliere con maggior precisione i punti di forza e quelli più critici che necessitano di ulteriore attenzione e aiuti, per accendere un Rinascimento economico contrassegnato dai valori del coraggio, dell’intraprendenza e della genialità di nuove idee d’impresa”.

I dati del secondo trimestre del 2024 rivelano un quadro ancora debole dell’attività manifatturiera veneta, registrando su base congiunturale una variazione destagionalizzata del -0,5% (+2,2% la variazione congiunturale grezza), ma lasciano presagire ad un graduale recupero della produzione industriale grazie alla spinta proveniente dalla domanda estera. La variazione su base annua della produzione manifatturiera segna una diminuzione del -1,2%.

La distribuzione media dei giudizi della produzione rimane invariata rispetto al trimestre precedente: le imprese interessate da una diminuzione della produzione sono il 45% del campione, mentre sono il 39% le imprese che dichiarano un aumento. Il 16% dichiara una sostanziale stabilità.

Aumenta leggermente la produzione per i beni di consumo (+0,4%) mentre diminuisce per i beni di investimento (-0,5%) e in modo più consistente quella dei beni intermedi (-3,1%).

Guardando i settori produttivi, evidenziano un aumento della produzione a livello tendenziale l’alimentare e bevande (+4%), la gomma e plastica (+3,3%) e la carta e stampa (+2,7%). Segue il settore del legno e mobile con una dinamica positiva meno marcata (+0,4%), ma che sembra quello più interessato da un significativo recupero del passo congiunturale (variazione rispetto al trimestre precedente) per tutti e quattro gli indicatori monitorati: produzione, fatturato, ordinativi interni ed esteri.

I settori che hanno registrato le maggiori criticità sono la filiera della moda (-5,9%), che comprende l’abbigliamento, le calzature e la pelletteria, influenzata dal rallentamento della domanda, specialmente quella interna (-7,2% gli ordini interni), il comparto mezzi di trasporto (-5,7%) penalizzato dalle note incertezze legate alla transizione energetica che continua a frenare il rinnovo del parco auto esistente, e l’industria dei metalli (-4,3%). Le variazioni della produzione sono meno negative per le macchine e apparecchi meccanici (-1,4%), stabile è risultato il settore del marmo, vetro e ceramica (-0,2%).

Nel secondo trimestre, il 58% delle imprese industriali ritiene adeguato il livello delle giacenze dei prodotti finiti, il 7% del campione valuta le giacenze scarse e il 7% le ritiene in esubero. Il 28% delle imprese non tiene giacenze in azienda.

Gli altri indicatori

Segnali positivi vengono dalla raccolta ordini dal mercato estero che cresce del +1,9% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente e del +0,4% sul breve periodo (variazione congiunturale destagionalizzata). La domanda dal mercato interno segna invece un lieve calo del –0,4% su base tendenziale confermata anche dalla dinamica trimestrale (-0,9% la variazione congiunturale destagionalizzata).

In linea con la dinamica della produzione, la variazione su base annua del fatturato totale segna una diminuzione del -0,8% (-0,1% la variazione congiunturale destagionalizzata).

Rispetto al primo trimestre dell’anno, rimane stabile al 70% il grado di utilizzo degli impianti come anche il periodo di produzione assicurata dal portafoglio ordini che si attesta a 55 giorni.

Previsioni

Il clima di fiducia degli imprenditori del comparto manifatturiero per i mesi estivi (luglio- settembre 2024) rimane positivo con prospettive più rosee per l’indicatore degli ordini esteri a conferma di una ripartenza del commercio mondiale (come indicato anche dalle previsioni del FMI).

Il 36% degli imprenditori intervistati si attende un aumento della produzione che sale al 44% per gli imprenditori del settore alimentare e al 39% per quelli delle macchine elettriche ed elettroniche (39%). Il 37% si attende una crescita degli ordini esteri, mentre si ferma al 33% la quota degli imprenditori che prevede un aumento degli ordini interni.