INDUSTRIA: PIU’ 2% SUL 2010, MA SI REGISTRA CONTRAZIONE CONGIUNTURALE
TIENE L’EXPORT (+6,5%), OCCUPAZIONE -1,3% SU BASE ANNUA
Nel terzo trimestre 2011, sulla base dell’indagine VenetoCongiuntura, la produzione industriale ha registrato una crescita del +2% rispetto allo stesso periodo del 2010, ma nel confronto col trimestre precedente si è registrata una contrazione del -5,1% con un grado di utilizzo degli impianti del 72,9% rispetto al 74,9% del trimestre precedente. L’analisi congiunturale sull’industria manifatturiera di Unioncamere del Veneto, con la collaborazione della Confartigianato del Veneto, è stata effettuata su un campione di 2.760 imprese con almeno 2 addetti.
«Alcuni indicatori sono rimasti positivi anche se la dinamica favorevole dipende soprattutto dall’export sia per quanto riguarda fatturato che ordinativi – spiega il presidente di Unioncamere del Veneto Alessandro Bianchi –. Le previsioni degli intervistati per i prossimi tre mesi restano negative, anche se meno accentuate rispetto al trimestre precedente. L’economia veneta non ha inserito la retromarcia, tuttavia la produzione rallenta rispetto al secondo trimestre e c’è da registrare la difficoltà delle piccole imprese non internazionalizzate. Alcuni settori soffrono di più di altri. Si sta quindi ripartendo con maggiore lentezza ma, considerato il peggioramento del quadro politico ed economico, c’era da aspettarselo».
Produzione industriale
Migliori performance per le grandi imprese (più di 250 addetti) con un aumento del +5,7%, +1,5% per le medie (50-249 addetti) e +0,9% le piccole (10-49 addetti). Si conferma la tendenza negativa per le microimprese (-0,9%). Prosegue la dinamica positiva dei beni d’investimento (+6,8%), mentre per i beni intermedi e di consumo la crescita è risultata meno vistosa (+0,5% e +1,1%).
Fra i settori, le crescite tendenziali più marcate si sono evidenziate nell’industria delle macchine ed apparecchi meccanici (+6,3%), seguita dai mezzi di trasporto (+5,9%). Sopra la media regionale anche il comparto dell’alimentare, bevande e tabacco (+3,5%), della gomma e plastica (+2,7) e delle macchine elettriche ed elettroniche (+2,3%). Meno accentuati gli incrementi per metalli e prodotti in metallo (+1,5%), carta e stampa (+0,4%) e altre industrie manifatturiere (+0,3%). Negative invece le performance del tessile, abbigliamento e calzature (-0,2%), del legno e mobile (-1,2%) e del marmo, vetro, ceramica e altri minerali non metalliferi (-3,8%).
«Le nostre imprese continuano ad investire – prosegue Bianchi – ma sono finanziariamente fragili. Con aggregati in crescita e l’accesso al credito contenuto, il rischio è quello di una crisi di liquidità. Unioncamere sta portando avanti un progetto di valorizzazione degli assett immateriali delle nostre imprese che spesso portano avanti processi di ricerca e sviluppo in economia senza darne adeguato conto in bilancio. Così, facendo emergere potenzialità spesso sottostimate, si rende maggiormente finanziabile un’impresa a costo zero. Stiamo collaborando con le banche per individuare dei criteri standard di valutazione».
Fatturato interno ed estero
Si assesta la crescita del fatturato che ha segnato un aumento del +4,3%. Meglio le grandi imprese (+8%), mentre le microimprese sono in flessione del -0,9%. Sotto il profilo settoriale spicca l’incremento delle macchine ed apparecchi meccanici (+8,7%), dei metalli e prodotti in metallo (+6,7%), dei mezzi di trasporto (+6,2%), delle macchine elettriche ed elettroniche (+5,1%) e dell’alimentare, bevande e tabacco (+4,8%). Negative le variazioni del legno e mobile (-1,7%) e del marmo, vetro, ceramica e altri minerali non metalliferi (-4,1%). La dinamica positiva del fatturato è ascrivibile soprattutto all’export che ha registrato un +6,5% (+12,9% le grandi imprese) grazie soprattutto al settore delle macchine ed apparecchi meccanici (+12,5%) e di metalli e prodotti in metallo (+8,7%). Il fatturato interno ha mostrato una variazione positiva del +2,8% (+3,1% le medie imprese) dovuto in primis al comparto dei metalli e prodotti in metallo (+5%), dell’alimentare, bevande e tabacco (+4,7%), delle macchine elettriche ed elettroniche (+4,5%). Prosegue la dinamica negativa delle imprese del legno e mobile (-1,3%), a cui si affianca quella del marmo, vetro, ceramica e altri minerali non metalliferi (-3%).
Ordinativi
Si ferma la crescita degli ordinativi che hanno registrato un +0,9% su base annua (+2,8% grandi imprese, stabili le microimprese). Gli aumenti più significativi si sono registrati nei comparti dei mezzi di trasporto (+3,4%), dei metalli e prodotti in metallo (+3%) e delle macchine ed apparecchi meccanici (+2,9%). Più accentuata la performance degli ordinativi dal mercato estero (+2,3%). Sotto il profilo settoriale, l’indicatore ha mostrato gli incrementi maggiori nel comparto dell’industria dei metalli (+8,2%), dei mezzi di trasporto (+6,4%). Stabili gli ordinativi dal mercato interno, ma sono positivi per le grandi imprese (+3,4%). Bene i settori delle macchine ed apparecchi meccanici (+3,4%), delle macchine elettriche ed elettroniche (+2,8%) e dell’alimentare, bevande e tabacco (+2,6%).
Occupazione
Anche nel terzo trimestre l’occupazione registra un calo del -1,3% su base annua (-0,5% nel trimestre precedente). La dinamica peggiore riguarda le grandi imprese (-2,7%), ma segno meno anche per le altre dimensioni d’azienda. Tuttavia alcuni comparti hanno presentato variazioni positive: industria dei metalli (+2%), gomma e plastica (+1,1%), macchine elettriche ed elettroniche +1,1%. L’occupazione straniera ha invece evidenziato una crescita del +0,3%, invertendo la tendenza negativa, ascrivibile principalmente all’industria della gomma e plastica (+6,3%).
Previsioni
Si confermano negative le aspettative degli imprenditori per i prossimi tre mesi (saldo -3,2 punti percentuali rispetto ai -5,1 p.p. del trimestre precedente). Perdita di fiducia anche per l’indicatore del fatturato (-2,3 p.p. contro il -3,7 p.p. del trimestre precedente). Negative le attese per gli ordinativi dal mercato interno (-7,1 p.p.) mentre peggiorano quelle per gli ordinativi dal mercato estero (-0,1 p.p. contro il +0,1 p.p. del trimestre precedente) e per l’occupazione (-5,5 p.p. contro il -4,1 p.p. del trimestre precedente).