VenetoCongiuntura: industria, IV trim. 2011

INDUSTRIA IV TRIMESTRE: FLESSIONE DEL -1,4% SUL 2010, -0,6% CONGIUNTURALE
Si salva l’export (+2,5%), stabile l’occupazione ma peggiora il clima di fiducia

Nel quarto trimestre 2011, sulla base dell’indagine VenetoCongiuntura, la produzione industriale ha registrato una flessione del -1,4% rispetto allo stesso periodo del 2010, mentre la variazione congiunturale destagionalizzata è stata del -0,6%. L’analisi congiunturale sull’industria manifatturiera di Unioncamere del Veneto, con la collaborazione della Confartigianato del Veneto, è stata effettuata su un campione di 2.638 imprese con almeno 2 addetti.

«Il quarto trimestre 2011 evidenza un’ulteriore frenata dell’industria regionale – spiega il presidente di Unioncamere del Veneto Alessandro Bianchi –. Si tratta di un momento particolarmente difficile per le imprese del Veneto in uno scenario internazionale molto complesso nel quale i mercati finanziari giocano un ruolo determinante, anche nelle loro componenti speculative. Inoltre i forti segnali di incertezza e volatilità  che dal versante finanziario si trasmettono all’economia reale influiscono negativamente sulle aspettative degli imprenditori, che intravedono un ulteriore peggioramento nei prossimi mesi. I livelli produttivi flettono leggermente (-0,6% sul trimestre precedente e -1,4% su base annua), anche se il bilancio dell’intero 2011 mostra comunque un recupero della produzione industriale rispetto al 2010. Pur nelle oggettive difficoltà le imprese venete hanno dunque saputo far fronte alle difficoltà congiunturali molto meglio di quanto mostrino gli indicatori finanziari. I dati mostrano quindi un’economia reale certamente in sofferenza, ma che ben saprebbe sfruttare, dopo gli interventi di contenimento del debito,  politiche di sviluppo, rafforzando ulteriormente il positivo orientamento all’export e supportando l’auspicata ripresa della domanda interna».

Produzione industriale
Il calo generale della produzione ha interessato principalmente le microimprese (2-9 addetti) e quelle di maggiori dimensioni (più di 250 addetti) con una diminuzione del -4% e -3,9%. A seguire le medie imprese (50-249 addetti) col -1,1% e le piccole imprese (10-49 addetti) col -0,5%. La dinamica negativa si rileva soprattutto per le imprese che producono beni di consumo (-2,5%), mentre è minore per i beni intermedi (-1,1%) e di investimento (-0,3%). Fra i settori, la diminuzione tendenziale più marcata riguarda le macchine elettriche ed elettroniche (-7,9%). Calo meno accentuato si rileva per il comparto gomma e plastica (-3%), carta e stampa (-2,5%), legno e mobile (-2,5%), tessile, abbigliamento e calzaturiero (-2%) e marmo, vetro, ceramica e altri minerali non metalliferi (-1,4%). Sopra la media regionale le altre imprese manifatturiere (-0,9%), i mezzi di trasporto (-0,8%), le macchine ed apparecchi meccanici (-0,4%). Segnali positivi arrivano invece dal comparto alimentare, bevande e tabacco (+1,5%) e dal settore metalli e prodotti in metallo (+0,4%).

Fatturato interno ed estero
Si ferma la crescita del fatturato che ha segnato un +0,1% su base annua. Meglio le grandi imprese (+1,4%), lieve flessione per le piccole (-0,3%), ma sensibile diminuzione per le microimprese (-3,9%). Sotto il profilo settoriale spicca l’incremento nell’industria dei mezzi di trasporto (+5,4%), ma andamento positivo anche per le macchine ed apparecchi meccanici (+2,3%) e alimentare, bevande e tabacco (+2,8%). Negative le variazioni delle macchine elettriche ed elettroniche (-4,8%), del marmo, vetro, ceramica e altri minerali non metalliferi (-3%). La stazionarietà del fatturato è ascrivibile a una tendenza positiva dell’export che ha registrato un +2,5% (+5,5% le grandi imprese, -2,9% le microimprese) grazie soprattutto al settore della gomma e plastica (+8,9%), dei mezzi di trasporto (+7,6%) e metalli e prodotti in metallo (+6,8%). Il fatturato interno ha mostrato invece una contrazione del -1,2% (-3,8% le microimprese) dovuto in primis al comparto delle macchine elettriche ed elettroniche (-5,8%), altre imprese manifatturiere (-5%), legno e mobile (-3,5%). Andamenti positivi li hanno registrati i mezzi di trasporto (+3,8%) e alimentare, bevande e tabacco (+2,8%).

Ordinativi
Gli ordinativi hanno segnato una lieve flessione del -0,6% su base annua (-3,6% le microimprese, +0,6% le grandi imprese). Gli aumenti più significativi nel comparto alimentare, bevande e tabacco (+2,5%) e macchine ed apparecchi meccanici (+2%). In diminuzione gli ordinativi nei settori macchine elettriche ed elettroniche (-5,6%) e carta e stampa (-3,9%). Positiva la performance degli ordinativi dal mercato estero (+1,5%) con incrementi maggiori per gomma e plastica (+5,7%) e macchine ed apparecchi meccanici (+5,1%). Variazione negativa per gli ordinativi dal mercato interno (-2%) relativamente a tutte le dimensioni d’azienda, in particolare le grandi imprese (-3,4%). L’unico settore in aumento è l’alimentare, bevande e tabacco (+2,2%), mentre è in forte diminuzione quello delle macchine elettriche ed elettroniche (-6,2%).

Occupazione
Stazionario l’andamento dell’occupazione con un -0,2% su base annua (-1,3% nel trimestre precedente). Il calo maggiore riguarda le microimprese (-2,2%). La stabilità è dovuta alla variazione positiva nel settore alimentare, bevande e tabacco (+2,2%) e macchine elettriche ed elettroniche (+1,7%) contro l’andamento negativo del legno e mobile e carta e stampa (-2,4%). Stabile l’occupazione straniera (-0,1%) nonostante il forte aumento nelle grandi imprese (+12,7%).

Previsioni
Aumenta il pessimismo degli imprenditori per i prossimi tre mesi (saldo -16,3 punti percentuali rispetto ai -3,2 p.p. del trimestre precedente). Perdita di fiducia anche per l’indicatore del fatturato (-15,1 p.p. contro il -2,3 p.p. del trimestre precedente). Negative le attese per gli ordinativi dal mercato interno (-20,1 p.p.) ma peggiorano anche quelle per il mercato estero (-7,8 p.p. contro il -0,1 p.p. del trimestre precedente) e per l’occupazione (-7,5 p.p., -5,5 p.p. nel trimestre precedente).