Costruzioni: III trimestre 2014: -0,4%

Venezia, 11 dicembre 2014 – Nel terzo trimestre 2014, sulla base dell’indagine VenetoCongiuntura, il fatturato delle imprese di costruzioni ha registrato una flessione del -0,4%, in linea con lo scorso trimestre (era -0,7%). L’analisi congiunturale sul settore delle costruzioni, promossa congiuntamente da Edilcassa Veneto e Unioncamere del Veneto, è stata effettuata su un campione di 600 imprese con almeno un dipendente.

Rispetto allo scorso anno sono le imprese artigiane a soffrire maggiormente (-0,6%), mentre quelle non artigiane segnano una variazione negativa quasi nulla (-0,1%). Lo stesso andamento emerge per il dato tendenziale sia delle imprese non artigiane (-0,2%) che per quelle artigiane (-0,1%). Dal punto di vista territoriale, la flessione risulta più marcata nelle province di Treviso (-1,2%), Padova (-1%), Vicenza (-0,7%) e Belluno (-0,5), mentre per le province di Venezia, Verona e Rovigo si registra un andamento positivo fra il +0,1% e il +0,3%.

Fernando Zilio, presidente Unioncamere del Veneto
«La flessione del fatturato delle imprese di costruzioni, documentato dal Centro Studi di Unioncamere, non può sorprendere. Se infatti il risparmio cresce (4,9% tra il 2009 ed il 2013) nonostante il crollo dei redditi, senza però che il risparmio stesso si traduca in consumi o in investimenti, significa che la crisi ha scavato nel profondo dell’animo e dei comportamenti, facendo temere il peggio e, dunque, costringendo le famiglie a giocare sulla difensiva. Questo aspetto, per così dire “di conservazione”, sembra trasferirsi perfettamente sui dati del terzo trimestre che vede le imprese artigiane soffrire maggiormente rispetto a quelle più strutturate, segno evidente di un rallentamento dei lavori di manutenzione e di ristrutturazione delle case di civile abitazione (nonostante gli incentivi statali) tradizionalmente appannaggio delle piccole unità piuttosto che delle grandi. Fanno tremare i polsi, infine, le prospettive dei fatturati e degli ordini che ribadiscono da un lato le difficoltà delle imprese di maggiori dimensioni ad uscire da una stagione condizionata anche dai grandi scandali e, dall’altro, confermano nella “paura del domani” il nemico numero uno contro il quale deve confrontarsi l’auspicata ripresa».

Rispetto allo scorso trimestre (-0,4%), resta in linea la flessione degli ordini (-0,3%) col settore non artigiano che evidenzia una diminuzione inferiore (-0,4%) rispetto a quello artigiano (-0,2%). Le medie imprese hanno segnato un aumento degli ordinativi del +0,5%, mentre le imprese di grande e piccola dimensione una variazione negativa del -0,4% e -0,5%. A livello territoriale Verona e Rovigo hanno registrato una crescita del +0,7% e +0,3%, particolarmente negativa la variazione di Padova (-1,4%). Dopo le flessioni dei trimestri precedenti, primo dato parzialmente positivo per l’occupazione con una variazione nulla, tuttavia molto differenziata tra imprese artigiane (-1,8%) e non artigiane (+2,1%). Molto diversificate le aspettative delle imprese. Il saldo sul fatturato è pari a -21,1 punti percentuali, nettamente peggiore a quello del secondo trimestre (-12,8 p.p.). Segnali di particolarmente negativi provengono dalle province di Belluno (-40,4 p.p.), Treviso (-33,5 p.p.) e Padova (-21,6 p.p.), mentre dati debolmente negativi si rilevano a Rovigo (-4 p.p.).

Il comunicato stampa

La Nota informativa

Il sito VenetoCongiuntura