CS: Commercio, IV trimestre -0,6%

Venezia, 3 marzo 2014 – Nel quarto trimestre 2013, sulla base dell’indagine VenetoCongiuntura condotta su un campione di 1.178 imprese con almeno 3 addetti, le vendite al dettaglio hanno registrato una flessione del -0,6% (+1,1% nel trimestre precedente) rispetto allo stesso periodo del 2012.

La dinamica negativa dei consumi è ascrivibile alle categorie del commercio al dettaglio specializzato sia nella vendita non alimentare (-2,5%) che alimentare (-1,8%). Lieve la crescita dei prezzi di vendita (+0,5%) con variazioni più marcate per supermercati, ipermercati e grandi magazzini (+0,8%), mentre il commercio al dettaglio alimentare e non alimentare hanno registrato una sostanziale stabilità (+0,1%). Gli ordinativi hanno evidenziato una situazione di decrescita con una variazione pari a -1,3% (-0,2% nel trimestre precedente) su base annua. L’occupazione, in crescita nello scorso trimestre (+1,4%), ha subìto un’inversione di tendenza annullando l’incremento precedente (-1,4%), ascrivibile all’andamento registrato dalle imprese del commercio al dettaglio non alimentare (-3,2%). Torna negativo il clima di fiducia degli imprenditori per i prossimi tre mesi: il saldo tra chi prevede un aumento e chi una diminuzione del volume d’affari e degli ordinativi è rispettivamente -42,5 punti percentuali e -37,9 p.p. (contro il -22,1 p.p. e -23,5 p.p. del trimestre precedente).

«Nell’ultimo scorcio del 2013 le vendite sono tornate a calare, alimentari compresi. Le famiglie venete hanno acquistato meno, risparmiando anche sul cibo, e a dicembre non è scattato neanche l’effetto Natale: negli esercizi specializzati le vendite di prodotti alimentari sono diminuite dell’1,8% rispetto allo stesso trimestre 2012 – sottolinea Fernando Zilio, presidente Unioncamere del veneto -. La contrazione della spesa alimentare rappresenta un segnale estremamente indicativo delle condizioni di difficoltà vissute dalle famiglie, in quanto è l’ultima ad essere intaccata in una situazione di crisi. Pesa sulle famiglie una pressione fiscale pari al 44,3% nel 2013, in realtà ben al di sotto del livello realmente percepito: per i contribuenti onesti la pressione fiscale “effettiva” ha raggiunto nel 2013 il 53,3%. Una soglia insostenibile. Tra gennaio e dicembre 2013 le chiusure di esercizi hanno interessato quasi 3.900 negozi, oltre 10 al giorno considerando sabati, domeniche e altri festivi, con un saldo tra nuove aperture e chiusure negativo per quasi 1.400 unità. È fondamentale che le prime misure del nuovo Governo siano rivolte al rilancio del potere d’acquisto delle famiglie a reddito fisso ed all’avvio di un serio piano per la ripresa occupazionale».

Il comunicato stampa integrale

Il sito VenetoCongiuntura 

La nota integrale commercio IV trimestre