Venezia, 5 dicembre 2012 – Nel terzo trimestre 2012, sulla base dell’indagine VenetoCongiuntura, il fatturato delle imprese di costruzioni ha registrato una flessione del -3,3% rispetto allo stesso periodo del 2011, con una tendenza al miglioramento degli indicatori congiunturali (-4,8%) che restano però negativi e rappresentativi di una situazione ancora di grave difficoltà per le imprese. L’analisi congiunturale sul settore delle costruzioni, promossa congiuntamente da CEAV (Cassa Edile Artigiana Veneta) e Unioncamere del Veneto, è stata effettuata su un campione di 600 imprese con almeno un dipendente.
Tramontata la prospettiva di rallentamento della crisi, sembra comunque affermarsi una leggera inversione di tendenza che tuttavia non può spingere ancora a parlare di “fenomeni” positivi, tanto che l’ultima parte dell’anno si baserà ancora su instabilità ed incertezza. Il terzo trimestre ha però evidenziato una ricongiunzione delle dinamiche tra imprese artigiane e non artigiane, che scontano una flessione del fatturato rispettivamente del -3,3% e -3,4%. Dal punto di vista territoriale, il volume d’affari ha dimostrato dinamiche negative in tutte le province con un calo meno marcato a Venezia (-1,7%) e Belluno (-1,5%). Particolarmente negativi gli indicatori per Padova (-6,3%), Rovigo (-4,6%) e Vicenza (-4%). Al di là delle diversità territoriali, vi è una significativa differenza tra le dinamiche delle imprese di piccola dimensione (-3,9%) e quelle di media (-2,3%) e grande dimensione (-2,8%).
Alessandro Bianchi, presidente Unioncamere del Veneto
«Il settore delle costruzioni sta attraversando un momento di fortissima crisi, con investimenti che, secondo il CRESME, nel 2012 si ridurranno del 7,4% rispetto allo scorso anno a causa della contrazione del segmento relativo alle nuove abitazioni (-53% dal 2006 ad oggi). Tuttavia dopo un primo semestre in frenata, nel periodo luglio-settembre 2012 la flessione del fatturato nelle costruzioni è stata meno marcata, grazie ad un recupero del comparto non artigiano. Probabilmente gli investimenti in impianti di energie rinnovabili e il rinnovo abitativo, inteso come recupero, riqualificazione e manutenzione straordinaria, stanno rappresentando un argine contro la crisi e, proprio come negli anni 90, è tornato ad essere il segmento che trascina il settore. Notizie positive giungono dalle aspettative degli imprenditori che, come nel caso del settore industriale e commerciale, stanno evidenziando segnali incoraggianti di inversione della tendenza in atto, che speriamo possano essere confermati il prossimo trimestre».
Virginio Piva, presidente CEAV
«La lunga crisi delle costruzioni va affrontata in un quadro di coerenza con il cambiamento del mercato. Serve più formazione e CEAV sta facendo molto in questo campo, ma serve anche che i provvedimenti del Governo non siano “a scadenza”, come le mozzarelle, per dare alle imprese un orizzonte di programmazione certa. Nel nostro territorio c’è molto da fare, dall’efficientamento energetico alla riqualificazione urbana e degli alloggi. Ma serve un quadro di certezza normativa e di incentivi duraturi nel tempo che oggi, purtroppo, non ci sono e non aiutano le imprese e il mercato».