Venezia, 22 marzo 2013– In un 2012 che ha visto il Pil mondiale crescere del +3,2%, quello dell’Eurozona calare del -0,6% e l’Italia del -2,4%, il Pil del Veneto ha chiuso l’anno con una marcata contrazione del -1,9% e le previsioni per il 2013 rimangono negative con una flessione del -0,4%. Il quadro dell’economia regionale è stato illustrato stamattina durante la presentazione dell’Anteprima alla Relazione sulla situazione economica di Unioncamere Veneto. Presenti Alessandro Bianchi, presidente Unioncamere Veneto, Gian Angelo Bellati, segretario generale Unioncamere Veneto, e Serafino Pitingaro, responsabileCentro Studi Unioncamere Veneto.
Sull’andamento del Pil regionale hanno influito l’andamento negativo dei consumi privati delle famiglie (-4%) e degli investimenti fissi lordi (-8,5%). Le esportazioni continuano a rappresentare l’ancora di salvezza, anche se sono insufficienti per la crescita: nel 2012 l’export ha registrato una dinamica debole, crescendo solo del +1,6%, per un valore di oltre 51 miliardi di euro. Il principale mercato di riferimento resta l’Ue27, ma in ridimensionamento: frenano Germania (-1,7%) e Francia (-2,1%), che comunque si confermano i primi due partner commerciali del Veneto. In calo anche i flussi verso i Paesi BRIC, in particolare la Cina (-26,9%), mentre si rivelano più dinamiche le esportazioni dirette ai Paesi esterni all’Ue (+6,7%).
Secondo le stime più recenti, le previsioni si confermano negative: nel 2013 il Veneto registrerà una flessione del -0,4% determinata dalla dinamica negativa degli investimenti delle imprese (-2,3%) e dai consumi delle famiglie (-1,2%). Positivo sarà invece il contributo delle esportazioni, che registreranno una ripresa (+3,7%).
«Sull’andamento economico del 2013 rimangono ancora ombre, la recessione si attenua ma non si arresta e l’economia del Veneto dovrebbe mantenere una debole crescita, tutt’altro che stimolante – sottolinea Alessandro Bianchi, presidente Unioncamere del Veneto -. Gli ostacoli sono molteplici ed è sempre più difficile gettare le basi per una completa ripresa. Le imprese devono puntare sulla qualità della produzione e su nuovi mercati esteri, ma anche farsi forza aggregandosi al fine di operare il trasferimento di conoscenza e innovazione».
Il comunicato stampa integrale
Le slide di presentazione dell’Anteprima