Negli ultimi anni si era assistito al fenomeno della diminuzione delle sedi d’impresa accompagnata, nel contempo, dall’aumento delle unità locali, che tradotto significa, per l’appunto, “plurilocalizzazione”: meno sedi gestiscono più filiali. Dall’ultimo report sulla demografia d’impresa relativo ai numeri definitivi di fine anno 2023, emerge un generale rallentamento di tale andamento e l’evidenza di un nuovo fenomeno, che viene chiamato “razionalizzazione”. In alcuni settori del terziario, infatti, non sono in diminuzione solo le sedi, ma anche le unità locali; e, pertanto, in quei settori non si è più di fronte ad una “riorganizzazione del tessuto imprenditoriale” con meno sedi e più filiali, ma a un decremento che riguarda entrambe le tipologie e a cui corrisponde una riorganizzazione funzionale dei servizi.
L’indagine ha preso in considerazione i seguenti settori del terziario: commercio al dettaglio; commercio all’ingrosso; turismo; terziario avanzato; immobiliare; logistica. Il numero delle sedi d’impresa nel terziario di mercato è pari a 128.094 (-1,7% sul 2022) e rappresenta il 31% sul totale del Veneto. Quello delle unità locali dipendenti del terziario di mercato è pari a 50.962 (+0,8%) e costituisce il 45% sul totale del Veneto.
In alcuni ambiti la “plurilocalizzazione” delle imprese pare aver esaurito la sua spinta: è il caso del commercio all’ingrosso di beni di consumo finale (sedi -3,7%, filiali -2,5%), del commercio al dettaglio specializzato di prodotti alimentari e bevande (sedi -4% filiali -3%). Vi sono, d’altra parte, settori che stanno godendo di buona salute, come la logistica; altri, invece, che presentano un trend positivo come il terziario avanzato e il settore immobiliare. Il settore del turismo tuttora vede un calo delle sedi di impresa (-1%) a cui corrisponde l’aumento delle unità locali (+2.6%).