L’ITALIA TUTELA IL MERCATO DEL LUSSO
Proprio quando l’industria della moda iniziava a dare i primi segnali di ripresa dalla pandemia, ecco che arriva un’altra crisi mondiale da affrontare. Il 2021, si era concluso al rialzo per molte aziende della moda. Alcune di queste, avevano addirittura superato i livelli pre-pandemici e iniziato il 2022 con le prospettive più ottimistiche. Nessuno si sarebbe immaginato che la tensione tra Russia e Ucraina sarebbe sfociata in un conflitto e in un nuovo disastro umanitario ed economico.
Il mercato della moda, tra i più globalizzati, è notoriamente sensibile alle tensioni geopolitiche e alla crisi umanitarie e, infatti, anche le ripercussioni della guerra Russo-Ucraina non si sono fatte attendere. La prima conseguenza evidente è l’improvviso infrangersi delle previsioni avanzate da Boston Consulting e Altagamma, secondo i quali era atteso un tasso annuo di crescita del mercato russo di circa 8-10% dal 2020 al 2025. In secondo luogo, anche se nelle sanzioni dell’UE la moda è stata esclusa, il danno è collaterale.
Il blocco del circuito SWIFT limita la capacità di spesa degli oligarchi russi, parallelamente la svalutazione del rublo e lo stop dei voli può avere un effetto notevole per le aziende e per l’intero mercato della moda.
Ci auguriamo che le aziende venete e le aziende ucraine, che hanno avuto modo di conoscersi, prima dell’inizio della guerra, mediane le attività previste dal progetto STEP IN, possano sviluppare un business in un futuro davvero prossimo.