Nel quarto trimestre del 2021 continua la crescita dei livelli produttivi dell’industria veneta. L’attività manifatturiera regionale nel periodo ottobre-dicembre 2021 ha registrato una variazione congiunturale destagionalizzata del +3,3% (+7,9% la variazione non destagionalizzata). L’aumento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente è invece del +11,5%, risultato tuttavia scontato considerato che si rapporta al quarto trimestre del 2020, periodo in cui l’attività manifatturiera era ancora in pieno recupero dei livelli pandemici. Considerando la media annua dell’intero 2021 la produzione è aumentata del +16,6% su base tendenziale e ha registrato un recupero del +17,8% rispetto al periodo pre-crisi (anno 2019). Il sentiment degli imprenditori per i primi tre mesi del 2022 rimane cautamente positivo, con la metà delle imprese che scommette in un aumento della produzione, ma si amplia il fronte dei pessimisti e delle imprese che prevedono stabilità per il futuro più prossimo. A dirlo sono i dati dell’indagine VenetoCongiuntura di Unioncamere del Veneto condotta a gennaio 2022 su un campione di oltre 2.100 imprese con almeno 10 addetti, a cui fanno riferimento oltre 79 mila occupati (www.venetocongiuntura.it) e che ci fanno capire quali sono le diverse velocità di recupero in gioco nell’industria veneta.
A livello settoriale, tutti i comparti hanno evidenziato un incremento della produzione industriale in media d’anno. Spicca la variazione del legno e mobile, +26,9% la media 2021, che ha registrato variazioni positive in tutti i trimestri (+14,2% nel quarto trimestre 2021) e con un recupero del +9,5% rispetto al 2019. I comparti metalli e prodotti in metallo e marmo, vetro e ceramica hanno registrato variazioni medie annue rispettivamente del +21,3% e +21,2% (+14% e +16,4% nel quarto trimestre 2021) ma rispetto al 2019 il marmo, vetro e ceramica ha registrato una diminuzione del -13,3% mentre i metalli un debole aumento del +3%. A seguire, il settore delle macchine elettriche ed elettroniche ha evidenziato una variazione della produzione del +19,4% nel 2021 (+9,8% nel quarto trimestre) e un recupero rispetto al 2019 del +12,4%. Sopra la media regionale anche la variazione media annua della produzione per il comparto tessile, abbigliamento e calzature con una variazione pari a +17,9% (+10,7% nel quarto trimestre) che però registra una diminuzione del -8,7% dei livelli produttivi rispetto al 2019. Le macchine ed apparecchi meccanici segnano una variazione del +16,6% nel 2021 e +6,7% rispetto al 2019. Evidenziano invece variazioni sotto la media regionale la carta e stampa (+14%), i mezzi di trasporto (+12,7%) e la gomma e plastica (+11,1%) e rispetto al 2019 i primi due settori segnano una diminuzione lieve, rispettivamente -6,4% e -3,9%, mentre la gomma e plastica un crollo del -20,4%. Andamento diverso invece per il settore alimentari e bevande che pur registrando un aumento medio annuo più debole rispetto agli altri settori (+7,4%) ha segnato un aumento della produzione del +26,2% rispetto al 2019.
L’andamento positivo dell’attività produttiva e degli ordinativi delle imprese venete nel 2021 emerge anche dal grado di utilizzo degli impianti che si rafforza e raggiunge un valore medio annuo del 74%, superiore ai livelli pre-Covid di 2 punti percentuali. Sono le imprese di medie-grandi dimensioni a registrare un valore medio annuo superiore (79%) rispetto a quelle di piccole dimensioni (73%). A livello settoriale il maggior utilizzo degli impianti nel 2021 ha riguardato la gomma e plastica e la carta e stampa (entrambi 78%), le macchine elettriche ed elettroniche e i metalli e prodotti in metallo (entrambi 77%).
Nel periodo ottobre-dicembre 2021, in linea con l’andamento della produzione, anche la variazione del fatturato totalerecupera appieno, a seguito dei prezzi di vendita dei fattori di produzione in sensibile aumento, e registra una variazione tendenziale del +17,9%. In media d’anno il fatturato, spinto dall’incremento dei prezzi, ha evidenziato un incremento massiccio del +19,5% e un recupero del +14,2% rispetto al 2019. Gli ordinativi nella media del 2021 hanno segnato una performance positiva determinata in egual modo da quelli esteri (+17,8%) e da quelli interni (+17,1%), nonostante tra ottobre e dicembre 2021 si sia registrato un lieve rallentamento del mercato estero (+10,1% su base annua) rispetto a quello domestico (+15,7%). In confronto al periodo Covid si rafforza la dimensione estera degli ordini (+13,8%) rispetto a quella interna (+8,1%).
Il clima di fiducia rimane positivo per i primi 3 mesi del 2022 nonostante l’incertezza in merito alle dinamiche non chiare sui prezzi e sui ritardi delle consegne e le forti preoccupazioni per i costi dell’energia che inevitabilmente si ripercuotono sul sistema imprenditoriale. Nel quarto trimestre 2021 le prospettive degli imprenditori per i primi tre mesi del 2022 rimangono tuttavia cautamente positive: in media, il 50% delle imprese scommette sull’aumento della produzione, a fronte di un aumento dei pessimisti (17%) e di coloro che forniscono indicazioni di stazionarietà (33%). I settori in cui gli imprenditori manifestano aspettative più rosee sono il marmo, vetro e ceramica (49%), i metalli e prodotti in metallo (48%) e le macchine elettriche ed elettroniche (46%). Questo sentiment viene confermato anche dall’ultima indagine Ihs-Markit sul manifatturiero italiano: a gennaio il comparto ha registrato per il diciannovesimo mese consecutivo un miglioramento dello stato di salute, ad un tasso che in generale è risultato elevato. Il valore di gennaio è tuttavia diminuito rispetto a dicembre indicando un rallentamento della crescita dei nuovi ordini.