Roma, 22 novembre 2013 – Il sistema camerale italiano condivide la necessità di procedere ad un deciso rafforzamento del sistema dei Confidi ma ciò non può avvenire accentrando le decisioni a discapito degli investimenti sui territori a favore delle imprese. Lo afferma l’Unioncamere, commentando l’emendamento dei relatori al Disegno di legge Stabilità, approvato la scorsa notte nella commissione Bilancio del Senato che istituisce, fra l’altro, un fondo in favore dei Confidi finanziato in parte dal sistema camerale ed in parte dal fondo di garanzia per le Pmi.
L’istituzione rappresentativa delle Camere di commercio fa presente che le risorse in favore dei Confidi non possono derivare dal taglio di quelle destinate alla promozione delle imprese. Sono le rappresentanze associative sui territori che, meglio di chiunque, sanno come investire il diritto annuale che le imprese stesse affidano alle Camere di commercio.
L’Unioncamere conferma la disponibilità a studiare ogni meccanismo di supporto al sistema dei Confidi, compresi quelli non sottoposti alla vigilanza della Banca d’Italia, al quale le Camere di commercio contribuiscono già in misura molto consistente, ma senza togliere risorse ai territori come invece prevede l’attuale formulazione dell’emendamento.
L’appello del Sistema camerale per la modifica del disegno di legge di stabilità