Veneto: fine 2022, l’industria rallenta ancora ma si allontana il rischio recessione

[online 14.02.2023] Nell’ultimo trimestre del 2022 continua il rallentamento dell’economia mondiale per effetto dello shock energetico e inflazionistico. Ma il 2023 si apre con uno sguardo meno cupo, che vede l’allontanarsi di una recessione più grave. Lo confermano alcuni dati: il PIL a fine anno che cresce a +3,9% rispetto al +3,2% stimato ad ottobre, il processo di rilocalizzazione delle attività aziendali che sostiene l’attività produttiva pur a fronte di una domanda indebolita, il numero di occupati che è tornato ai livelli pre-pandemia. Segnali che sembrano suggerire di aver passato il punto di minimo di questa fase congiunturale: il rallentamento non peggiorerà.

Per la manifattura veneta il 2022 si chiude con un quarto trimestre stazionario rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente: non si cresce, ma non si è neppure entrati in segno negativo. E le aspettative delle imprese manifatturiere venete per il primo trimestre dell’anno sono cautamente ottimiste: il 45% delle imprese venete prevede un aumento della produzione, contro il 22% circa di indicazioni negative, mentre un terzo dei giudizi ipotizza una stabilizzazione del ciclo economico. Anche la domanda estera, più esposta all’incertezza di scenario, è vista in ripartenza dai nostri imprenditori: è in aumento per il 43% degli intervistati, contro appena il 15% che indica una flessione. Ci sono quindi buone premesse di ripartenza del comparto manifatturiero veneto, dopo quattro trimestri di rallentamento pur senza sconfinare quasi mai in segno negativo. Ma si ripropone una forte asimmetria fra settori.

È il bilancio tracciato dall’indagine VenetoCongiuntura condotta a gennaio 2023 su un campione di più di 1.600 imprese con almeno 10 addetti e un’occupazione complessiva di oltre 73.000 addetti.