CS: Commercio, II trimestre -8,7%

Venezia, 18 settembre 2012 – Nel secondo trimestre 2012, sulla base dell’indagine VenetoCongiuntura condotta su un campione di 1.046 imprese con almeno 3 addetti, le vendite al dettaglio hanno registrato una forte flessione del -8,7% rispetto allo stesso periodo del 2011. 

La marcata contrazione dei consumi è ascrivibile a tutti i segmenti, ma la performance peggiore si registra nel commercio al dettaglio dei prodotti non alimentari con un calo del -10%. Più contenute, ma comunque molto negative, le variazioni per supermercati, ipermercati e grandi magazzini (-8,3%) e per il commercio al dettaglio di prodotti alimentari (-7,1%).

Nonostante l’andamento negativo delle vendite, in linea con quanto rilevato nei trimestri precedenti, l’occupazione registra un aumento del +0,7% rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno. Diverse però le dinamiche relative ai settori: supermercati, ipermercati e grandi magazzini hanno segnato un aumento del +1,7%, negative invece le variazioni per commercio non alimentare (-2,5%) e per il comparto alimentare (-0,8%). Ad una variazione positiva nelle medie e grandi superfici (+1,8%), fa da contraltare la variazione negativa nelle piccole (-2,1%).

Peggiorano le attese degli imprenditori: il saldo tra chi prevede un aumento e chi una diminuzione delle vendite è di -48,1 punti percentuali contro il -35,8 p.p. del trimestre precedente. Per gli ordinativi le previsioni negative salgono al -45,7 p.p. rispetto al -37,2 p.p. precedente. Le aspettative per l’occupazione sono -12,5 p.p. (-11,3 p.p. precedente), per i prezzi di vendita +4,5 p.p. contro +12,3 p.p. precedente.

«I dati del secondo trimestre mostrano una nuova e più marcata flessione nelle vendite al dettaglio e dietro questi numeri si nascondono consumi sempre più deboli che, in termini reali e a livello pro capite, potrebbero toccare nel 2012 livelli minimi mai raggiunti prima – commenta Alessandro Bianchi, presidente Unioncamere del Veneto -. Il quadro che emerge non è incoraggiante, nemmeno se guarda al dato dell’occupazione, l’unico di segno positivo (+0,7%), ma prevalentemente ascrivibile all’incremento della domanda di lavoro innescata dalle aperture domenicali e festive nella grande distribuzione. Ciò significa che si tratta di lavoro temporaneo svolto da figure che non hanno professionalità. Appare sempre più necessario ripensare il settore commerciale, che va modernizzato al fine di soddisfare le diverse nicchie di consumatori, mettendo a sistema esperienze già sperimentate con successo, come quelle dei centri commerciali naturali e dei distretti urbani del commercio». 

Il comunicato stampa ufficiale 

Il sito VenetoCongiuntura