Lavoro in Veneto: oltre 526mila assunzioni programmate nel 2023, +4,8% sul 2022

Professioni, lavoro
[online 29.12.2023] In Veneto le assunzioni programmate dalle imprese nel 2023 si attestano a oltre 526mila, circa 25mila in più rispetto al 2022 (+4,8%). Prosegue quindi l’andamento positivo della domanda di lavoro, sebbene con un ritmo di crescita inferiore rispetto a quanto registrato nel biennio precedente (73mila in più rispetto al 2019, +16%). Il miglioramento degli indicatori di Excelsior (Bollettino annuale 2023 del Sistema informativo Excelsior realizzato da Unioncamere Anpal) è in sintonia con i principali indicatori del mercato del lavoro rilevati dall’ISTAT, che nel settembre del 2023 segnalano un incremento del tasso di occupazione (+2,2 punti rispetto al settembre 2022) e dalle tendenze del mercato occupazione rilasciate da Veneto Lavoro. 

Secondo gli ultimi dati, nel periodo gennaio-novembre 2023 il bilancio del mercato del lavoro dipendente privato in Veneto è positivo per +48.200 posizioni di lavoro e, grazie alle buone performance che hanno caratterizzato la prima parte dell’anno, si mantiene su livelli più elevati di quelli registrati nello stesso periodo sia dell’anno precedente sia del 2019.

Alla crescita della domanda di lavoro si affianca però una maggiore difficoltà delle imprese nel reperire i profili desiderati, che nel 2023 interessa il 50% delle entrate programmate. I problemi delle imprese nel trovare personale riflettono l’intrecciarsi di diversi fattori e di situazioni molto eterogenee sul territorio.

I dati del 2023 confrontati con l’anno precedente evidenziano soprattutto l’incremento del mismatch legato alla mancanza di profili professionali specifici disponibili all’inserimento in azienda, che passa dal 28,4% del 2022 al 33,1% del 2023; la quota del mismatch qualitativo, cioè dell’inadeguatezza delle competenze possedute dai candidati rispetto a quelle attese dalle aziende, si conferma pari al 12% sul totale delle entrate programmate.

L’andamento positivo dell’occupazione nel settore privato è ascrivibile soprattutto alla filiera turistica, che supera le 106 mila assunzioni previste (+10 mila rispetto al 2022 e +22 mila sul 2019), al commercio, oltre 77 mila contratti (rispettivamente, +10 mila e +7 mila), ai servizi di trasporto (40 mila assunzioni), ai servizi alle imprese e alle persone (38 mila) e alle costruzioni (36 mila).

Le imprese valutano anche le competenze possedute dai candidati all’assunzione: le competenze digitali sono ritenute importanti soprattutto per i candidati con un’istruzione terziaria (al 69%), che sale al 77% nelle lauree a indirizzo economico, al 90% in ingegneria industriale e al 96% nel caso dell’indirizzo ICT degli ITS Academy. A tale indirizzo è associata anche l’importanza più elevata per le competenze relative alle “tecnologie 4.0 e alle applicazioni dell’intelligenza artificiale” (67%) e all’utilizzo di metodi matematici e informatici (81%).

La richiesta di competenze green è diffusa in modo omogeneo tra i diversi livelli formativi (intorno al 40% delle assunzioni), ma si supera il 50% nel caso del diploma turistico-alberghiero.