In quest’ottica di sensibilizzazione sul territorio, prosegue inoltre il percorso formativo rivolto agli studenti delle scuole superiori, con la settima edizione 2024-2025 del format realizzato nell’ambito del Protocollo d’Intesa firmato dalla Sezione Regionale dell’Albo Nazionale Gestori Ambientali, Libera e Unioncamere Veneto.
Sono state inoltre annunciate le prossime iniziative realizzate sul territorio dal Sistema Camerale, dalla Sezione Albo gestori e da Libera, oltre a quelle programmate nell’ambito del progetto “Il Veneto per la legalità”, istituito dalla Regione del Veneto con la collaborazione dell’Osservatorio regionale per il contrasto alla criminalità organizzata e mafiosa ed il supporto di Unioncamere del Veneto.
Tra le diverse iniziative organizzate nell’ambito del progetto “Il Veneto per la legalità”, il 25 settembre prossimo alle 15.00 nella Camera di Commercio di Padova è in programma un seminario per imprese, associazioni di categoria, istituzioni e Forze dell’Ordine su “La legalità economica: le sue declinazioni pratiche”, organizzato da Unioncamere del Veneto con la Regione Veneto e la collaborazione dell’Osservatorio regionale per il contrasto alla criminalità organizzata e mafiosa, nell’ambito del progetto “Il Veneto per la legalità”.
La ricerca
E’ evidente come la mafia e la corruzione costituiscano emergenze serie ed attuali, anche in Veneto. Lo testimoniano i dati raccolti da Libera: complessivamente i reati spia nel Veneto (usura, estorsione e riciclaggio di denaro, truffe e frodi informatiche) per il biennio 2022-2023 raggiunge la cifra record di 55.824 reati, con una crescita del +68% rispetto al numero dei reati spia del biennio pre-pandemico 2018/2019, quando erano 33.112. Aumentano esponenzialmente le interdittive antimafia, che passano da 21 del 2018/2019 alle 270 emesse nel biennio “long covid” 2022/2023. In crescita anche le segnalazioni sospette: erano 17.042 nel biennio pre-covid, sono 22.074 (+29%) nel biennio 2022/23. Non si fermano neppure i reati ambientali commessi dalle ecomafie, quelli di usura, sempre più in mano a gruppi e strutture societarie organizzati, e gli attacchi di cybercrime. La pandemia si è così rivelata un affare per i criminali che hanno approfittato del virus per rafforzarsi e potenziare i propri affari illegali.