L’impatto economico e sociale delle attività mafiose sul sistema produttivo è sempre più pesante: secondo l’UNODC (Ufficio delle Nazioni Unite per il controllo della droga e la prevenzione del crimine) oltre il 75% dei profitti da attività illecite viene reimmesso nell’economia legale. Nell’attuale momento storico è perciò indispensabile alzare il livello di conoscenza del crimine organizzato.
L’iniziativa ha evidenziato la necessità di acquisire nuove metodologie di ricerca e analisi dei fenomeni criminali in grado di offrire uno sguardo globale sulle mafie, da porre a servizio del lavoro dalla magistratura e degli operatori a livello giudiziario. C’è infatti una necessità stringente di avere il supporto di specifici studi di settore per mappare e conoscere nel dettaglio i fenomeni criminali, per acquisire una conoscenza approfondita e visione più completa in grado di prevenirli e contrastarli.
Uno dei punti di attenzione, ad esempio, è il crimine organizzato transnazionale: le mafie straniere hanno infatti un’importanza crescente e caratteristiche non sempre assimilabili a quelle già conosciute e identificate da Forze dell’Ordine e la magistratura.
L’auspicio è l’istituzione di un polo di ricerca dedicato, anche in collaborazione con gli Atenei veneti e il supporto di Unioncamere Veneto e delle fonti già in dotazione del sistema camerale, che possa applicare concretamente una metodologia integrata di ricerca.