Venezia, 1 agosto 2012– Nel secondo trimestre 2012, sulla base dell’indagine VenetoCongiuntura, la produzione industriale ha registrato una flessione del -5,3% rispetto allo stesso periodo del 2011, mentre la variazione congiunturale destagionalizzata è stata del -2,1%. L’analisi congiunturale sull’industria manifatturiera di Unioncamere del Veneto, con la collaborazione della Confartigianato del Veneto, è stata effettuata su un campione di 2.807 imprese con almeno 2 addetti.
«I dati del secondo trimestre mostrano una nuova contrazione dei livelli produttivi sia rispetto allo scorso anno che rispetto al primo trimestre dell’anno e un peggioramento di fatturato e ordini. Non è facile commentare questi dati – sottolinea Alessandro Bianchi, presidente Unioncamere del Veneto – dopo la nuova fiammata speculativa che da un lato ha fatto schizzare lo spread e dall’altro ha fatto precipitare la Borsa. L’economia reale non gode certamente di ottima salute e la ripresa sembra allontanarsi: lo confermano sia la flessione della domanda interna, il vero punto debole del sistema industriale, sia la perdita di slancio della domanda estera rispetto ai mesi precedenti. Ci saranno inevitabili ricadute anche sulle stime del Pil regionale: secondo l’ultimo scenario di previsione, la riduzione dei livelli produttivi, comune a tutte le regioni, risulta più grave di quanto inizialmente previsto e per il Veneto comporterà nel 2012 una riduzione del Pil pari al -2% (era -1,5% la previsione precedente)».
Sotto il profilo settoriale l’andamento negativo della produzione risulta generalizzato. Il calo più marcato riguarda le microimprese (2-9 addetti) con -8,2%, seguite dalle medie imprese (50-249 addetti) con -5,4% e dalle piccole (10-49 addetti) con -4,8%. La dinamica negativa si registra sia per le imprese che producono beni intermedi (-7,3%) sia beni di consumo (-4,1%) e strumentali (-3,4%). Per quanto riguarda i settori le diminuzioni più marcate sono state rilevate per i comparti del tessile, abbigliamento e calzature (-10,2%), del marmo, vetro, ceramica e altri metalli non metalliferi (-8,6%), del legno e mobile (-7,7%) e della carta e stampa (-7,1%). L’unico comparto che ha registrato un andamento pressoché stabile è quello dell’alimentare, bevande e tabacco (+0,2%).
Continua il pessimismo degli imprenditori per i prossimi tre mesi con un saldo pari a -36,6 punti percentuali ( -22,8 p.p. nel trimestre precedente) per la produzione. Perdita di fiducia anche per l’indicatore del fatturato (-35,1 p.p. contro il -20,8 p.p. del trimestre precedente). Negative le attese per gli ordinativi dal mercato interno (-40 p.p.). Peggiorano anche quelle per il mercato estero (-19,2 p.p. contro il -3,6 p.p. del trimestre precedente). Cresce la sfiducia anche per l’occupazione (-14,0 p.p., -12,9 p.p. nel trimestre precedente).
Il comunicato stampa ufficiale di Unioncamere del Veneto